La messa in scena dell'opera di Wagner ha avuto una tale risonanza che le autorità stanno pensando all'opportunità di visionare preventivamente gli spettacoli destinati alla rappresentazione nei teatri. Il Cremlino ritiene infatti che, grazie a questa misura la cui adozione è stata suggerita al Ministero della Cultura, si potrebbero evitare i malumori causati dall'interpretazione in chiave moderna di opere classiche: motivo del contenzioso fra l'Eparchia ortodossa locale di Novosibirsk e il regista del Tannhäuser è stata l'impostazione data all'opera che, secondo i religiosi, ha offeso i sentimenti dei credenti. Il tutto ha avuto inizio dalla presa di posizione del metropolita di Novosibirsk Tichon, che aveva scorto nell'interpretazione del capolavoro di Wagner da parte del regista Timofej Kuljabin non solo aspetti offensivi per i credenti e per la moralità del popolo russo in generale, ma anche elementi che potrebbero causare l'accendersi di conflitti interreligiosi. E ciò, sottolinea Tichon nella lettera che ha inviato alla procura, "è di particolare attualità dopo l'attentato di Parigi alla redazione dell'ormai nota rivista satirica».
Alla luce di tutto ciò, le autorità ritengono importante che nei grandi teatri nazionali si rappresentino opere che favoriscano l'accordo fra le persone e l'unità del Paese. "È necessario proporre proprio questo tipo di spettacoli, non quelli che provocano conflitti e divisioni all'interno della società", fanno sapere dal Cremlino. Prima che al giudizio del pubblico, quindi, le rappresentazioni potrebbero essere esaminate da un'apposita commissione.
Alcuni intellettuali hanno protestato contro l'introduzione di questa procedura, poiché vi vedono un ritorno all'URSS, quando venivano accuratamente escluse le opere che non riscuotevano l'approvazione delle autorità. E fanno presente, inoltre, che molti classici suscitarono all'inizio la riprovazione del pubblico: gli impressionisti, ad esempio, ai loro tempi avevano offeso il gusto dei francesi che però, nonostante ciò, non impedirono loro di creare, fanno notare gli amanti dell'arte moderna.
Mosca, Chiara Caccialanza
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