In Italia è stata intensificata la pressione sui giornalisti con cittadinanza russa che si esprimono a sostegno dell'operazione militare speciale della Federazione Russa in Ucraina. Si tratta di una vera e propria discriminazione non solo per motivi politici, ma anche su base della nazionalità.
La televisione di stato italiana RAI ha deciso di licenziare Vsevolod Gnetii, che ha lavorato per 24 anni al canale «all news» RAINEWS come traduttore, giornalista e redattore web. Secondo lo stesso giornalista, la ragione del mancato rinnovo del contratto da parte della RAI è stata proprio la sua cittadinanza russa e il sostegno pubblico attivo all'operazione militare speciale della Russia in Ucraina, nonché all'operato del presidente Vladimir Putin.
Vsevolod Gnetii, che è anche corrispondente in Italia dell'Agenzia Giornalistica Russa «New Day», è ospite frequente dei talk show televisivi politici in Italia, così come nella TV russa – nei programmi di Vladimir Solovyov e su Channel One.
Il giornalista ha fatto il ricorso contro la RAI per illegittimo licenziamento per motivi di discriminazione etnica e politica, rivolgendosi al Tribunale di Roma. La prima udienza in tribunale è stata fissata per il 24 giugno 2024 a Roma.
La redazione dell'Agenzia Giornalistica Russa «New Day» chiede ai colleghi giornalisti di fornire supporto mediatico per la copertura del processo in Italia.
Facciamo presente che dopo il lancio dell'Operazione Militare Speciale, molti paesi europei hanno iniziato a imporre sanzioni contro i giornalisti russi, a nome e per conto dell'UE, e a livello nazionale. Ai principali media russi come RT, TASS, così come Channel One, il canale Russia e molti altri sono state imposte delle restrizioni.
Roma – Mosca, redazione dell'Agenzia Giornalistica Russa «New Day».
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