Nella città russa di Volžsk, che si trova nella regione di Volgograd (ex Stalingrado), i lavoratori delle imprese di pompe funebri sono scesi in piazza per una manifestazione di protesta. Per il centro della città è passata una colonna di carri funebri. Le richieste dei manifestanti, in definitiva, sono molto semplici: attirare l'attenzione ai soprusi che si registrano nel mercato dei servizi funebri, nonché al problema della mancanza di un obitorio.
Nella città non c'è una camera mortuaria comunale. Il più vicino obitorio si trova solo nel capoluogo di provincia, mentre quello locale di Volžsk non è autorizzato a «conservare» i defunti, e dopo l'autopsia le salme vengono trasportate all'obitorio di Volgograd. Di conseguenza, i residenti locali sono costretti a sostenere ingenti spese. Le salme rilasciate ai parenti dei cari estinti con un grande scandalo.
Inoltre, secondo i manifestanti, il mercato dei servizi funebri della città è monopolizzato da una sola impresa. Il costo del funerale è salito alle stelle e ora sfiora 900 euro, il personale dell'azienda impone ai clienti i loro servizi costosi. Intanto, lo stipendio medio nella regione è di circa 300 euro al mese.
Volžsk, Zoja Oskolkova
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