Il cittadino siriano Hassan Yassin ha trascorso 7 mesi nella zona di transito dell'aeroporto moscovita Sheremetyevo. L'immigrato, rimasto senza soldi e sprovvisto di documenti d'identità, non può espatriare dalla Federazione Russa, bivacca accampato in una tenda, mangiando cibi pronti in scatola e biscotti.
Hassan è scappato in Russia circa un anno fa. L'uomo era in possesso di un visto turistico ed è stato assunto da un conoscente, che gli aveva promesso la stabilizzazione e regolarizzazione, con tanto di rilascio di un permesso di soggiorno. Tuttavia dopo mesi di fatica come un dannato, il datore di lavoro non ha mantenuto la sua promessa. In seguito, Hassan è stato più volte fermato dalla polizia.
Quando il siriano si è deciso di espatriare dal paese, dove non poteva né lavorare, né soggiornare, è successo un imprevisto: al momento della partenza per la Turchia, a Hassan sono stati sequestrati i documenti. L'uomo è rimasto bloccato nella zona di transito dell'aeroporto, non potendo abbandonarla né autorizzato all'espatrio in un altro paese.
Secondo le affermazioni del siriano, nessuno sa ciò che possa succedere in seguito. In attesa dei futuri sviluppi l'uomo già da 7 mesi vive accampato all'interno dell'aeroporto. Gli è stato proposto di partire per la Siria, ma lui non vuole tornare in patria, dove è in corso la guerra.
Ora, dice Hassan, è rimasta l'ultima speranza di essere aiutato dall'ONU, il cui incaricato ora sta esaminando il caso del profugo siriano. Nel frattempo Yassin, bloccato nell'aeroporto di Mosca, attende la decisione riguardante la sua sorte.
Mosca, Zoja Oskolkova
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