Pubblicazioni del 05/06/15 (Archivio)

Minacce dei neonazisti ucraini: la rivista ELLE cambia copertina / Il sospetto è che le autorità russe abbiano corrotto la Louis Vuitton
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Minacce dei neonazisti ucraini: la rivista ELLE cambia copertina Il sospetto è che le autorità russe abbiano corrotto la Louis Vuitton

La redazione ucraina della rivista ELLE ha preferito cambiare la copertina del numero di maggio. Sui social network era scoppiato uno scandalo sul vestito indossato dall'attrice Michelle Williams: i colori dell'ultima creazione della maison francese ricordano infatti quelli del nastro di San Giorgio, simbolo della vittoria dell'URSS nella Seconda Guerra Mondiale. E i neonazisti ucraini erano rimasti indignati. In concomitanza con l'uscita a Kiev dei cartelloni pubblicitari della copertina del numero di Elle che ritrae Michelle Williams avvolta in abito a strisce nere ed arancioni, la redazione della rivista ha ricevuto molte minacce e sul giornale è inoltre piovuta una raffica di accuse di propaganda politica e provocazione filorussa. La redazione è quindi stata costretta a tornare sui suoi passi, rivedendo la copertina.

New Day: Minacce dei neonazisti ucraini: la rivista ELLE cambia copertina

La «scandalosa» copertina di ELLE nella prima versione

Ma l'inversione a U della redazione di ELLE ha meravigliato gli abitanti di Kiev, anche alla luce del fatto che poco tempo fa la rivista patinata francese, nello scandalo sulla vicenda di «Charlie Hebdo», aveva preso dichiaratamente le parti del giornale di satira in un'ottica di opposizione al terrorismo, dando l'impressione all'opinione pubblica dell'inflessibilità della stampa transalpina. Adesso, invece, appena ricevute le prime minacce, è arrivata la resa. La redazione ha commentato l'accaduto sulla propria pagina Facebook, spiegando che «la fotografia, realizzata dalla squadra internazionale di ELLE, è stata tratta dall'edizione inglese. Coloro che commentano la copertina sui social network vi vedono un'allusione politica che non esiste. Ai lettori affezionati di 'ELLE Ucraina' è ben nota la posizione della rivista».

New Day: Minacce dei neonazisti ucraini: la rivista ELLE cambia copertina

La versione definitiva dell'edizione ucraina di ELLE

Da molto tempo la rivista Elle collabora con Louis Vuitton e il vestito finito sulla copertina dell'edizione ucraina già dominava i cartelloni pubblicitari di Parigi e Mosca.

L'abito «di San Giorgio» non è l'unica creazione arancione-nera nella nuova collezione della maison: una gonna degli stessi colori è stata, infatti, recentemente mostrata durante una sfilata.

Per i neonazisti di Kiev, in questa vicenda si intravede la longa manus del Cremlino, arrivato, secondo loro, a collaborare con il direttore creativo della maison, Nicolas Ghesquiere: «Ecco un esempio di come i soldi di Putin trasformano la coscienza del mondo! – si indigna su Facebook un ex deputato della Verchovnaja Rada, convinto che l'accoppiamento dei colori incriminati nella collezione primavera/estate non sia casuale e che i «manipolatori» del Cremlino abbiano addirittura pagato per queste ultime creazioni. Tra l'altro, secondo gli estremisti, anche al brand francese fanno comodo i soldi e la scelta dell'abito 'di San Giorgio' per il numero di maggio, mese in cui in Russia si celebra la Giornata della Vittoria, non può essere in alcun caso una coincidenza.

A seguito degli avvenimenti dell'anno scorso in Ucraina, in Crimea e nel Donbass il nastro di San Giorgio si è trasformato da simbolo storico della vittoria in vero emblema di natura politica: i suoi colori, infatti, sono divenuti una sorta di 'segno distintivo' del mondo russo nel XXI secolo. E le autorità ucraine hanno ingaggiato una lotta contro il nastro, considerandolo un vero e proprio rivale, arrivando a scorgerlo ovunque: nel mantello delle tigri, negli insetti, nei ragni e perfino nelle api.

I neonazisti di Kiev, seguaci degli ucraini che combatterono al fianco dei nazifascisti nella Seconda Guerra Mondiale, non smentendo il loro estremismo, chiamano i russi con il dispregiativo epiteto di «kolorady», rifacendosi al nome russo della dorifora della patata, un insetto i cui colori ricordano proprio quelli del nastro di San Giorgio.

Kiev, Zoja Oskolkova

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