Ridotto ad un ammasso di metallo. Un cannone a torretta che si trova sul promontorio di Gamov, nell'Estremo Oriente russo, è stato fatto a pezzi allo scopo di ricavarne materiale da poter vendere. Le autorità locali non avevano minimamente sospettato che dei malintenzionati, desiderosi di arricchirsi, avrebbero destinato alla rottamazione questo pezzo di valore storico. Il cannone, un tempo utilizzato per la difesa dell'accesso alla riva occidentale del Golfo di Pietro il Grande, è in condizioni pietose e adesso, al posto dell'enorme struttura che incuteva timore alla sola vista, agli occhi dei turisti si presenta un ammasso di pezzi di metallo deformati.
Il cannone a torretta sul promontorio di Gamov, foto Vl.ru
I media locali sapevano che nella zona dove si trovava il cannone erano in corso dei lavori. Ma, giunti sul posto, non lo hanno nemmeno riconosciuto: è costituito da due torrette collegate sotto terra e su una di queste è rimasto l'accesso per i turisti. L'altra è stata, invece, tagliata a metà e contrassegnata per indicare il punto dove avrebbe dovuto essere segata la parte restante.
Sul cannone di valore storico è visibile la tacca al livello della quale i «metallari» avrebbero dovuto eseguire il taglio
Il custode, interpellato, ha parlato di lavori in corso dovuti al restauro del monumento, concordati con le autorità locali, pur essendosi rifiutato di mostrare il relativo permesso. Un paio di giorni dopo il gabbiotto del portiere è stato portato via e il cantiere rimosso: niente più bombole, né fiamme ossidriche e gli operai hanno portato via tutti i pezzi di metallo segato. All'esterno e all'interno della torretta sono rimasti bottiglie, barattoli, coperte, pantofole, pacchetti di sigarette e altri rifiuti. Ma nessun miglioramento apparente.
Pezzi del cannone che sono stati portati a rottamare
Più tardi si è chiarito che l'amministrazione della città più vicina, Zarubino, non aveva rilasciato alcuna autorizzazione, come spiega lo stesso sindaco: «Non ero proprio a conoscenza di quanto stava accadendo, me l'hanno comunicato una settimana fa, di sera. La mattina successiva siamo arrivati sul posto e non abbiamo trovato più nessuno. Non ho minimamente idea di chi abbia segato il monumento. Da noi, a Zarubino – ha concluso – per il 70esimo anniversario della Vittoria sono in programma una serie di eventi e i monumenti non li distruggiamo, semmai li rimettiamo in sesto». Il sindaco, poi, ha promesso di rimediare al danno causato dai 'metallari', ripristinando il cannone.
Non è la prima volta che il cannone sul promontorio di Gamov subisce un atto di questo genere. Nel 2004, il Ministero della Difesa l'aveva venduto il monumento ad una società moscovita. E già nel 2005 avevano cominciato a segarlo: erano state tagliate le canne, il che, fra l'altro, non stupisce, perché ognuna delle torrette del cannone MB-2-180 pesa alcune decine di tonnellate, e per gli speculatori, che non ne comprendono il valore storico, la struttura ha soltanto un valore commerciale per via del metallo dalla vendita del quale si possono ricavare parecchi soldi.
Zarubino, Zoja Oskolkova
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