Una tassa termale finalizzata alla riqualificazione delle infrastrutture turistiche. Le autorità del Caucaso del Nord propongono di introdurre il pagamento per raccogliere i fondi necessari per lo sviluppo delle zone di villeggiatura: centri di cure e parchi nazionali del sud della Russia.
A Kislovodsk, celebre per le sorgenti minerali paragonabili solo a quelle di Karlovy Vary della Repubblica Ceca, per la riparazione del parco sono stati stanziati circa 1,5 milioni di euro. E questi fondi non sono sufficienti a rimettere in ordine tutte le strutture che dovrebbero ospitare i turisti.
Le autorità locali sono convinte che una delle fonti di finanziamento possa essere la cosiddetta «tassa termale» pagata in base alla durata del soggiorno. Un'imposta non nuova nel Paese e ancora in uso in Ucraina, dove esiste anche l'imposta turistica: una una tantum a carico del turista che sbarca sul territorio.
Ecco perché non sorprende che nel Caucaso, a Kislovodsk, progettino di chiedere circa 1 euro per ogni giorno di permanenza oppure il 3% di imposta sul costo del pacchetto turistico, stimando un beneficio per le casse superiore a 3,5 milioni di euro.
Kislovodsk, Zoja Oskolkova
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