L'autorevole quotidiano USA Today statunitense (3 milioni di copie giornaliere cartacee) ha realizzato un servizio nella città costiera, intervistando alcuni esponenti del battaglione dei volontari filogovernativi ucraini Azov composto di 900 uomini.
Un sergente-istruttore del battaglione Azov, identificato con il nome Alex, con un'allegra risata ha confessato con franchezza al giornalista di essere un nazista e lo sono anche una metà del suo battaglione.
Alex è un sostenitore (e auspica) un forte leader per l'Ucraina, come era in Germania durante la Seconda Guerra Mondiale, anche se si è detto contrario del genocidio degli ebrei ad opera dei nazisti.
Alex sergente istruttore del battaglione dei nazionalisti ucraini Azov che si dichiara nazista
Secondo Alex «le minoranze possono essere pure tollerate finché sono pacifiche e non chiedono dei privilegi speciali, mentre le proprietà dei ricchi oligarchi devono essere espropriate e nazionalizzate".
Il sottufficiale ucraino ha giurato al giornalista a stelle e strisce che "una volta finita la guerra (n.d.a. nel Donbass) lui e i suoi commilitoni marceranno su Kiev per cacciar via il governo (n.d.a. attuale, ora al potere a Kiev) che loro considerano corrotto».
Il portavoce del battaglione Azov Andriy Diachenko, nel tentativo di minimizzare, ha ammesso che «soltanto tra il 10% e il 20% (n.d.a. dai 90 ai 180 paramilitari) degli organici della sua unità combattente sono nazisti».
Secondo il portavoce, lui sa che Alex è un nazista, ma questa è «la sua ideologia privata».
Il vice-comandante del battaglione Azov, Oleg Odnorozhenko, ha sostenuto questa tesi, affermando che «si tratta delle sue (di Alex) simpatie ed è la sua cosa personale».
Il colonnello Oleksiy Nozdrachov, dello Stato Maggiore delle Forze Armate Ucraine, nella stessa intervista concessa al giornalista americano, senza mezzi termini ha definito i paramilitari del battaglione Azov «patrioti».
Il vice-comandante del battaglione Azov, Oleg Odnorozhenko, ha detto che "le idee di marciare su Kiev per cambiare il governo in modo illegale devono essere stroncate sul nascere».
Finora si è visto però l'esatto contrario: i paramilitari filogovernativi ucraini ammutinati «stroncavano sul nascere» ogni tentativo dei comandi militari di metterli in riga.
Prima è toccato ai comandanti...poi sarà il turno del governo di Kiev?
Roma – Mariupol, Vsevolod Gnetii
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