Il Consiglio della Federazione per le politiche agrarie e alimentari e lo sfruttamento delle risorse naturali della Russia ha presentato la proposta di far diventare la pesca amatoriale a pagamento.
Secondo quanto riferito dai senatori, l'importo potrebbe essere di circa 5 euro all'anno per ciascun pescatore. Sarebbe poi opportuno esentare dal pagamento i bambini e i pensionati. Con i soldi incassati si potrebbero immettere nuove risorse ittiche nei bacini idrici.
Al Consiglio della Federazione ritengono che lo stato attualmente non garantisca la riproduzione delle risorse ittiche in misura adeguata. E la vendita di tessere per la pesca aiuterebbe a risolvere questa situazione. Con i fondi ricevuti dalla pesca amatoriale le autorità potrebbero garantire la guardia dei bacini idrici e l'immissione degli avannotti.
Da notare che di tentativi di far diventare la pesca amatoriale a pagamento ne sono stati fatti a più riprese dai funzionari russi. Alla fine del 2010, ad esempio, l'Agenzia federale per la pesca aveva esercitato pressione per far approvare una serie di emendamenti alla legge federale «Sulla pesca e la salvaguardia delle risorse biologiche idriche», secondo i quali in una parte dei bacini idrici della Russia la pesca sarebbe diventata a pagamento.
I funzionari allora avevano assicurato che a pagamento sarebbe diventato solo lo 0,1% di tutte le superfici adatte alla pesca e che tutte le altre sarebbero rimaste gratuite e accessibili a tutti. Tuttavia, dopo che l'ente ebbe messo in palio tramite dei concorsi per gli imprenditori quasi 6.500 aree di fiumi, laghi e bacini idrici per organizzarci la pesca sportiva e amatoriale, il paese fu percorso da un'onda di protesta.
In seguito a questo episodio, il primo ministro Vladimir Putin introdusse una moratoria ai concorsi per l'assegnazione delle aree per l'organizzazione della pesca a pagamento e inoltre diede disposizione di preparare e presentare alla Duma di stato degli emendamenti alla legge sulla pesca in modo da ridurre al minimo le aree destinate alla «pesca commerciale».
Mosca, Zoja Oskolkova
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