In Cabardino-Balcaria gli archeologi hanno ritrovato dei tumuli funerari di uomini con i teschi deformati, i cosiddetti dolicocefali. La sepoltura del periodo scito-sarmatico, datata III-IV secolo d.C., è oggetto di studi già da cinque anni. Nei giorni scorsi i ricercatori vi hanno trovato un teschio appartenente a una ragazza di circa 16 anni d'età.

Per quel che riguarda la dolicocefalia, secondo gli archeologi per le popolazioni che abitavano quelle terre avere la testa più lunga era considerato come un segno di nobiltà. Quando nasceva un bambino, finché le sue ossa erano ancora morbide, la sua testolina non ancora formata veniva manipolata e costretta a crescere in lunghezza per mezzo di fasciature e altri dispositivi simili, con la conseguenza che la forma sferica si guastava e la sua lunghezza aumentava.

Gli scienziati affermano che di teschi con tale forma se ne trovano anche in Egitto. Questo reperto conferma le leggende cabardine nelle quali si racconta di un legame misterioso di questo popolo con l'Egitto dell'era dei faraoni. Inoltre, è noto che durante gli scavi effettuati nel territorio delle zone cabardine pedemontane, nelle antiche sepolture dove sono stati trovati i teschi con la forma allungata è stato ritrovato pure uno scarabeo. Delle statuine di questi coleotteri sacri sono conservate nel Museo nazionale della repubblica di Cabardino-Balcaria.

La maggior parte degli studiosi contemporanei sono concordi sul fatto che la modificazione della forma del cranio influisca su diverse regioni della corteccia cerebrale, stimolando il cambiamento delle abilità dell'uomo. Ma quanto concretamente, in che cosa in particolare questo cambiamento si manifesti e se influisca sulle facoltà psichiche, non lo si sa.

Nal'čik, Zoja Oskolkova

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