In Kirgizija le autorità locali adotteranno un sistema per rendere queste cerimonie più accessibili: molti cittadini, infatti, sono costretti, per accompagnare il loro caro nell'ultimo viaggio, a chiedere dei prestiti.
Gli imam non celebreranno più la janaza (rito funebre musulmano) per coloro che, durante i funerali, sacrificheranno bovini. Durante la preparazione per la cerimonia commemorativa che segue il funerale, infatti, i kirghizi sono soliti sacrificare questi animali, il che comporta una grande spesa di denaro. Si sono verificati casi in cui, per pagare il rito funebre di un loro parente, molte persone si sono poi trovate senza casa.
Le autorità tentano da molto tempo di combattere quest'usanza, ma introdurre un divieto a livello statale risulta impossibile: per questo, gli amministratori locali possono solamente cercare di dissuadere i cittadini, ma finora non hanno ottenuto grandi risultati.
Questa modifica nel rito della janaza ha trovato il sostegno degli imam, delle giunte delle località di campagna e degli attivisti della zona di Ala-Bukinsk. «Gli imam locali si rifiutano di celebrare il rito per chi ha intenzione di macellare bovini», hanno commentato nell'amministrazione di Ala-Bukinsk.
In media i kirgzhisi, per i funerali, spendono all'anno una cifra dell'ordine di due miliardi di somi, pari all'incirca a cinquanta milioni di dollari, mentre lo stipendio medio di un kirghizo è di circa ottanta/cento dollari al mese.
Biškek, Chiara Caccialanza, Zoja Oskolkova
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