Pubblicazioni del 11/29/16 (Archivio)

Ex primadonna russa svela lo schema della prostituzione nel teatro Bol'šoj
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Ex primadonna russa svela lo schema della prostituzione nel teatro Bol'šoj

La ballerina Anastasija Voločkova in un'intervista alla stampa ha affermato che la direzione del teatro Bol'šoj si dedica all'organizzazione della prostituzione.

Questo tema è stato toccato dalla Voločkova commentando il divieto d'entrata, attualmente in vigore, per gli spettatori minori di 12 anni alle rappresentazioni serali del Bol'šoj. Secondo lei, gli amministratori che hanno introdotto questa regola organizzano anche la prostituzione tra le ballerine e i clienti sono quegli spettatori d'élite che hanno abbastanza soldi per permettersi i biglietti del Bol'šoj.

«Le ragazze del corpo di ballo più di una volta hanno raccontato delle storie in cui questi signori d'élite affittavano le ballerine tramite quegli stessi amministratori che non facevano entrare i bambini» ‒ ha dichiarato la Voločkova. Secondo lei, nel caso che le ballerine si rifiutassero di partecipare ai «banchetti con proseguimento», venivano minacciate di essere escluse dalle prossime tournée. Inoltre la direzione del teatro si fa pilotare dagli spettatori più facoltosi.

«Io sono stata ostaggio, questo ancora 15 anni fa, di questa situazione, quando una persona piena di soldi poteva arrivare e dire: quella lì non deve ballare. Soltanto che di regola quelle per cui pagano non hanno molto talento e capacità. Mentre questa, con un nome e una fama, con tutti gli allori e i riconoscimenti del pubblico, fatela sparire dal teatro Bol'šoj» ‒ ha raccontato la Voločkova.

In seguito alle dichiarazioni della ballerina, al teatro è stata presentata un'interpellanza ufficiale.

In precedenza al teatro Bol'šoj era scoppiato uno scandalo dopo che l'amministrazione dell'ente teatrale non aveva fatto entrare al balletto «Il lago dei cigni» alcuni bambini con i loro genitori. Il motivo del rifiuto è stato che lo spettacolo poteva essere visto solamente da spettatori maggiori di 12 anni. L'opinione pubblica si è allora divisa in due campi: alcuni difendono i genitori ai quali, in tal modo, viene leso il diritto di istruire i propri figli a teatro, altri invece ritengono che la presenza di bambini in sala spesso disturbi gli altri spettatori.

Mosca, Zoja Oskolkova

© 2016, «New Day – Italia»

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