Uno degli operatori russi nel settore dei pagamenti elettronici ha annunciato l'emissione in circolazione di una nuova criptovaluta, un analogo nazionale di Bitcoin. Il lancio del «BitRublo» è previsto nel corso del 2016. La società è attualmente in trattative con la Banca Centrale della Federazione Russa e con gli apparati di sicurezza al fine di assicurare che la nuova moneta non sia fuorilegge.
L'operatore dei pagamenti elettronici Qiwi da anni è impegnato nello sviluppo di una nuova criptovaluta. L'azienda ha l'intenzione di investire in questo progetto un paio di centinaia di milioni di rubli normali, ossia 25 milioni di euro.
Inoltre, i vertici di Qiwi hanno tenuto diverse riunioni informali con i rappresentanti della Banca centrale russa, perché la legge russa vieta l'emissione di una moneta, o un mezzo di pagamento, senza l'approvazione del regolatore del mercato finanziario.
La Banca centrale russa sta studiando il progetto in dettaglio. È ormai noto che la Banca centrale della Federazione Russa è pronta a regolare le monete digitali, se lo ritiene necessario. In precedenza, con tale dichiarazione era intervenuta anche la presidente della Banca centrale russa Elvira Nabiullina.
Va notato che l'esperimento di Qiwi non è il primo tentativo di creare una criptovaluta sul suolo russo. Precedentemente l'ex banchiere ekaterinburghese Vladimir Frolov ha elaborato un piano per creare un sistema finanziario internazionale, con l'uso dell'oro e della tecnologia del registro pubblico. La sua creazione, chiamata «Copernicus Gold», aveva lo scopo di riunire in sé «vantaggi di criptovalute con i vantaggi dell'oro».
Il presidente russo Vladimir Putin in uno dei suoi discorsi ha osservato che le valute digitali possono essere utilizzate in alcuni segmenti dei pagamenti, anche se «in realtà non sono legati a niente e non sono garantite». Ha anche ammesso di aver discusso il problema di criptovalute con Elvira Nabiullina, che in precedenza era ben disposta nei riguardi del bitcoin. Il presidente non ha menzionato la parola «bitcoin», solo un tale «coin». Più tardi, il suo portavoce, Dmitry Peskov ha comunicato che non si trattava di una criptovaluta come il bitcoin in quanto tale, ma di una forma di pagamenti convenzionali.
Ricordiamo, che la circolazione del bitcoin è stata vietata in Russia nel gennaio dell'anno scorso. La Banca centrale russa ha ritenuto che fosse un «giocattolo» non in grado di sostituire il denaro convenzionale. Il motivo principale di divieto è che le criptovalute contribuiscono al riciclaggio di denaro, al finanziamento occulto del terrorismo, e, secondo alcune altre fonti, alla diffusione di sostanze stupefacenti. Infatti, il bitcoin è una valuta molto difficile da rintracciare a causa del suo anonimato. Per una tale sua particolarità la valuta virtuale può essere utilizzata per scopi illeciti.
Mosca, Zoja Oskolkova
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