L'uomo d'affari moscovita, Roman Manashirov, è stato coinvolto nel procedimento penale di corruzione. A fine novembre, la sua lussuosa villa a tre piani, situata nel prestigioso quartiere residenziale della capitale russa, è stata perquisita. Gli investigatori hanno trovato una collezione di auto da 1,5 milioni di euro e un quadro probabilmente riconducibile al pittore Tiziano (l'autenticità del dipinto è ancora da stabilire).
Anche se i sospetti non sono ancora stati confermati, sembra che il miliardario abbia fatto da mediatore nella consegna di una tangente agli investigatori impegnati nel caso dei fratelli Zhanuko e Don Rafailov. Questi, amici di Manashirov, sono stati accusati di aver creato un gruppo criminale organizzato immischiato, tra le altre cose, nella gestione dell'immigrazione clandestina.
Manashirov pare abbia tentato di corrompere con 27 mila euro gli investigatori del caso per far chiudere la pratica. Per i reati a loro imputati potrebbero rischiare una sentenza di condanna che,nel peggiore dei casi, potrebbe corrispondere all'ergastolo.
Ora, alla tentata corruzione con la tangente, si è aggiunto l'episodio riguardante l'opera d'arte. Per perquisire la villa dell'uomo d'affari, situata a Rublevka (la zona più costosa della città) e custodita severamente, le cui pareti interne sono rivestite di marmo e ricoperte di fogli d'oro, è stato necessario il coinvolgimento delle forze speciali.
Nel garage della villa sono state trovate una collezione di auto di lusso e alcune opere d'arte. A quanto pare, il proprietario dell'abitazione ha voluto sorprendere gli ospiti e ha acquistato le copie di alcuni quadri famosi come «Cascata di Tivoli» di Vernet (l'originale è conservato all'Ermitage), o il ritratto della Contessa Ursula Mniszek di Levitsky (l'originale è conservato nella Galleria Tret'jakov di Mosca). Tuttavia, come sempre accade in questi casi, gli investigatori hanno inviato tutti i beni sequestrati per una perizia.
Nel frattempo, i principali musei hanno rifiutato di commentare la vicenda prima dell'emissione di una sentenza. A questo punto, è molto probabile che alcuni dei dipinti sequestrati siano originali.
Fonte: «Vesti»
Mosca, Ekaterina Rudnik
© 2015, «New Day – Italia»