Un vero e proprio sex-terrore con torture e rapina delle prostitute d'élite è stato perpetrato in un appartamento preso in affitto nella zona ovest della capitale russa. I carnefici, due uomini in trasferta da una sperduta provincia russa, si sono spacciati per agenti segreti dello spionaggio militare e, dopo una serie di abusi sessuali sulle loro vittime e vessazioni, hanno fatto firmare le prostitute d'alto bordo... l'impegno scritto con «vincolo di segretezza».
Secondo quanto riportato dal quotidiano «Moskovsky Komsomolets», alla polizia si è rivolta una giovane donna, che ha ammesso di esercitare la prostituzione e di essere stata sequestrata da due uomini. La lucciola ha rivelato che insieme a lei nell'appartamento sono state torturate altre tre sue «colleghe». Le ragazze sono state picchiate, violentate e derubate.
Gli inquirenti hanno immediatamente avviato le indagini sul caso, arrestando a caldo i criminali: un pregiudicato 34enne nativo della città di Omsk, e un 23enne, nativo della città di Saransk.
Si è scoperto che all'inizio hanno contattato telefonicamente una ragazza squillo. La prostituta era d'élite e costava circa 150 euro all'ora. Una volta che la ragazza è entrata in appartamento, i due uomini, spacciandosi per agenti dello spionaggio militare, l'hanno ammanettata, fissandola a un termosifone, e si sono messi a picchiarla, violentandola a turno e denigrarla in diversi modi, filmando tutto. Dopodiché hanno derubato la dea dell'amore.
Non accontentandosi, i due bruti hanno chiamato nel loro covo altre tre prostitute costose. Una volta arrivate all'appuntamento le ragazze hanno subìto la stessa sorte. Alla fine, dopo le torture, gli «agenti segreti» hanno chiesto i dati personali dei clienti delle prostitute. I criminali volevano sapere tutte le informazioni: chi utilizza i servizi di prostitute, quanto pagano, dove vivono, ecc.
Dopo aver trattenuto le quattro ragazze malmenate e violentate per un'intera giornata nell'appartamento, i criminali le hanno fatto firmare ... l'impegno scritto con «vincolo di segretezza», liberandole in seguito. Una delle prostitute si è rivolta alla polizia.
Gli inquirenti ora stanno verificando un possibile coinvolgimento dei malfattori in altri simili delitti.
Mosca, Ekaterina Rudnik
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