Il lago carsico più profondo della Russia, lo Cerik-Kel', ha battuto il suo precedente record. Il suo bacino idrico è diventato più profondo di altri 21 metri. Inoltre, secondo i ricercatori, questa cifra sarebbe tutt'altro che definitiva, tanto che il lago ha tutte le chance di diventare il più profondo del pianeta.
A San Pietroburgo hanno tirato le somme dell'importante spedizione, durante la quale sono stati scoperti i segreti di quel lago avviluppato dalle leggende. Le acque verde smeraldo del lago Cerik-Kel' sono state perlustrate dai sommozzatori per quasi un mese. Questi nel complesso hanno trascorso sott'acqua più di dodici giorni.
I sub hanno raccontato di aver prelevato dei campioni di roccia a diverse profondità, allo scopo di analizzare il fondale e trarre delle conclusioni sulla struttura, la costituzione geologica delle sponde e del fondo del lago. Tuttavia a fare le sorprendenti scoperte sul fondo non sono stati mandati i sommozzatori, ma delle speciali apparecchiature subacquee. A 279 metri di profondità la visibilità per gli apparecchi è risultata nulla a causa del limo e dei sedimenti, ma anche tale livello non è il limite. Nel corso delle ricerche sono infatti state notate delle grotte, in precedenza sconosciute, che portano ancora più in profondità.
In tal modo gli scienziati della Società geografica russa hanno distrutto tutti i miti sulla genesi del Cerik-Kel', dimostrando che per moltissimi anni l'acqua si è aperta una via da sotto la terra. Gli specialisti hanno creato un modello 3D che mostra distintamente come per la sua forma il lago, dalla superficie al fondo, ricordi una brocca.
L'acqua di alza dal fondo del lago e si libera in superficie sotto forma di fiume. La zona di alimentazione di queste acque è la principale catena del Caucaso. In conseguenza dello scioglimento dei ghiacciai l'acqua s'infiltra attraverso il massiccio. Quotidianamente dallo Cerik-Kel' scendono decine di milioni di litri d'acqua, pur non sfociando in nessun ruscello. Nonostante ciò il lago non si prosciuga.
Vladikavkaz, Zoja Oskolkova
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