L'Unione Internazionale di Biathlon (IBU) ha ufficialmente revocato alla città russa di Tjumen' il diritto di ospitare il campionato del mondo di biathlon del 2021. La relativa risoluzione è entrata in vigore.
L'8 febbraio scorso il comitato esecutivo dell'IBU aveva proposto all'Unione di biathlon della Russia di rinunciare volontariamente a ospitare il campionato del mondo del 2021 a Tjumen' sulla base della seconda parte del rapporto sul doping in Russia della commissione indipendente della WADA (l'Agenzia mondiale antidoping) diretta da Richard McLaren. Nel documento si parlava di 31 biathlonisti russi sospettati di doping. Non avendo tuttavia ricevuto la rinuncia volontaria da parte della Russia nei termini stabiliti l'IBU ha deciso di togliere a Tjumen' il campionato del mondo. Lo riferisce l'agenzia «R-sport».
In risposta la Russia ha fatto sapere che continuerà a insistere sull'illegittimità della decisione del comitato esecutivo dell'IBU, in quanto esso non ha il diritto di sostituirsi al congresso. L'Unione di biathlon della Russia aspetta dall'IBU i documenti che giustifichino tale decisione.
Il Congresso dell'IBU aveva assegnato a Tjumen' lo svolgimento del campionato del mondo del 2021 nel settembre dello scorso anno. Dopodiché la WADA aveva inviato all'IBU una richiesta di spiegazioni sul motivo di tale decisione alla luce delle raccomandazioni del Comitato olimpico internazionale di non far svolgere gare di sport invernali in territorio russo in seguito al rapporto di Richard McLaren sul doping nello sport russo.
Ricordiamo che a dicembre 2016 la Russia aveva rinunciato a ospitare l'ottava tappa della Coppa del mondo di biathlon. Questo era avvenuto dopo la pubblicazione della seconda parte del rapporto McLaren. In precedenza, in relazione con lo scandalo del doping la Russia era stata privata di un'altra competizione internazionale di biathlon, i mondiali giovanili e juniores a Ostrov.
Mosca, Svetlana Petrova
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