Una potente esplosione su una fermata del bus nel villaggio di Paša (provincia di San Pietroburgo) ha provocato un morto e alcuni feriti.
Un abitante locale, il 58enne Mihail Vasiliev, in preda a una feroce sbornia, passando per strada, ha notato sulla fermata del bus locale un trio, tutti i suoi vecchi conoscenti, compagni di sbronze, con i quali aveva contratto in precedenza debiti mai saldati per superalcolici consumati.
Nonostante le insistenti richieste di Vasiliev, sofferente per la sbornia non smaltita, i tre amici gli hanno negato il medicinale a 40 gradi, mandandolo a quel paese.
Dietro l'angolo abitava un suo amico, il 53enne sanpietroburghese Andrei Stepanov, a quell'ora già sbronzo. Infuriato per un presunto «sgarro» subito dall'amico, e armato di una bomba a mano, Stepanov si è lanciato all'assalto in stile «bombe a man e carezze col pugnal»…
Bomba a mano lanciata a una fermata del bus
Una delle tre vittime, il 31enne Denis Zubov, ha intrapreso un disperato tentativo di disarmare l'«ardito» Stepanov…rimanendo senza un braccio in seguito all'esplosione.
Il «brillatore» è morto sul colpo, un soccorritore, capitato per caso nelle vicinanze, ha riportato profonde ferite da taglio sul volto. Altri due beoni, presenti alla fermata al momento dell'esplosione, hanno riportato leggere ferite e contusioni.
Bilancio dell'esplosione: attentatore morto, un ferito grave con un braccio amputato e altri tre feriti in modo leggero
L'unico, rimasto completamente illeso, era appunto «l'eroe della festa» Mihail Vasiliev, il quale però ha subito un forte shock: al momento della stesura del verbale della polizia sull'accaduto non riusciva a ricordare il proprio patronimico.
In un primo momento si è ipotizzato un attentato terroristico con l'intento di provocare una strage. Ben presto però è stato qualificato come «tentato omicidio» ma, vista la morte dell'attentatore, è stato passato poi per «suicidio».
San Pietroburgo, Vsevolod Gnetii
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