Pubblicazioni del 12/21/15 (Archivio)

Mosca: nei pressi del Cremlino un invalido ha inchiodato la propria mano ad un albero / Il picchetto sanguinario è stato organizzato da un nativo della Repubblica di Mordovia
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Mosca: nei pressi del Cremlino un invalido ha inchiodato la propria mano ad un albero Il picchetto sanguinario è stato organizzato da un nativo della Repubblica di Mordovia

Un comizio di protesta nel centro della capitale russa è stato organizzato da Sergei Demkin. L'uomo stava cercando di attirare l'attenzione con un manifesto, poi ha organizzato una performance sanguinaria: ha inchiodato la sua mano ad un albero. La polizia, una volta arrivata sul luogo, gli ha prestato soccorso e ha portato l'uomo in ospedale.

Come scrivono i mass media russi, l'iniziativa ha preso il via alle 11 del mattino nei pressi del Cremlino. L'uomo ha attirato l'attenzione dei passanti con i suoi vestiti stravaganti e con il grande manifesto che stringeva tra le mani sul quale erano scritti i pro e i contro dell'attuale governo. Vicino all'uomo c'erano due agenti di polizia a sorvegliarlo.

A quanto pare, il protestatore era insoddisfatto della reazione dei passanti che, come al solito, passavano oltre senza interessarsi alla causa. Allora l'uomo ha deciso di inchiodarsi la mano ad un albero vicino, dopodiché ha cominciato a lanciare volantini e documenti, su cui era scritto: «Il reclamo al Presidente della Federazione Russa». Demkin ha gridato di essere stato accusato illegalmente dalla Corte suprema russa e ha anche sparso intorno a sé alcuni certificati, rilasciati dal Tribunale, con i sigilli ufficiali.

Le forze dell'ordine si sono precipitate ad aiutare il comiziante, hanno chiamato l'ambulanza e hanno tolto il chiodo dalla mano dell'uomo che è stato poi portato in ospedale. I documenti sparsi sono stati raccolti, gli investigatori stanno ora verificando la loro autenticità.

Più tardi, la polizia ha identificato l'arrestato: è Sergei Demkin, un 38enne nativo della Repubblica di Mordovia e invalido della III categoria per motivi di salute.

L'uomo, nonostante la ferita, non si è tranquillizzato nemmeno in ospedale: ha minacciato il personale medico di «distruggere tutto il reparto», rimproverando il presidente russo e promettendo di fare strage di medici. Ora il destino dell'uomo mentalmente instabile è nelle mani degli specialisti che non escludono la possibilità di un suo trasferimento in un ospedale psichiatrico.

Mosca, Ekaterina Rudnik

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