In Russia si è registrato un aumento della domanda di samogon (in russo significa letteralmente «alcol fai-da-te»), un distillato artigianale. Da sempre considerato robaccia per bassi ceti sociali, gente povera e alcolizzati, ora si sta trasformando in bevanda alcolica di alta qualità. Gli amanti di samogon non solo degustano la produzione propria, ma anche si scambiano assaggini e condividono ingredienti segreti.
Da notare che la produzione di samogon non è più un reato in Russia, purché sia destinato al consumo personale e non per la vendita. Inoltre, fino a 20 anni fa si poteva finire in prigione per 3 anni per un alambicco trovato in casa.
Le sanzioni penali per la produzione di samogon sono state abolite solo alla fine degli anni 90', e all'inizio degli anni 2000 era ancora possibile cavarsela con una multa. Ora innanzitutto è un hobby, ma solo per chi è molto paziente, poiché il contenitore si riempie a contagocce.
«Quando hai fatto una bottiglia di samogon, in un pentolino, in cucina, ti dispiace berla subito. La bevono a 50 grammi alla volta, l'assaggiano, si scambiano i campioni. Nessuno ora beve samogon a litri, non se ne parla nemmeno» – raccontano i distillatori caserecci di Mosca. La purezza del prodotto finale viene controllata con l'utilizzo di una provetta da saggio oppure in un modo popolare – con il fuoco. Il samogon fatto bene si infiamma facilmente.
Inoltre, secondo gli amanti del samogon, la bevanda fatta a casa è più sicura per la salute. Secondo i dati ufficiali, la quota di alcol contraffatto sul mercato russo degli alcolici supera il budget della Città del Vaticano. Il 22% di tutto l'alcol sul mercato russo è illegale, in termini di denaro è di circa 350 milioni di euro.
Mosca, Zoja Oskolkova
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