I fattori moldavi passano a colture esotiche in cerca di guadagni. I coltivatori si prendono dei grossi rischi buttandosi su bacche e frutti che non sono mai cresciuti in terra moldava. Loro sono però convinti che la fortuna sia dalla loro parte e che non sia impossibile ottenere abbondanti raccolti.
Il fattore Jurij Stratan ha investito in pesche tabacchiere. Secondo lui, questa pesca è molto più buona delle sue consorelle greche, spagnole e italiane. E, sebbene la pesca tabacchiera sia tre volte più cara della media, la comprano volentieri.
Il fattore non ha avuto paura di lanciarsi nell'esperimento e ha portato gli arboscelli di pesca tabacchiera dalla Grecia. Ha investito i propri soldi e non ha sbagliato i calcoli. Il giovane frutteto dà i suoi frutti già da tre anni. Stratan è convinto che la qualità della terra in Moldavia garantisca le pesche più gustose.
Un altro fattore, Jurij Taraj, si è dato alla coltivazione del mirtillo blu, destinandogli 10 ettari di terreno. Affinché i cespugli attecchissero, Taraj ha trasportato appositamente della torba dalla Bielorussia, poiché al mirtillo blu piace la terra acida. Il primo raccolto il fattore ha intenzione di smerciarlo sul mercato interno a 18 euro al chilo. E di investire tutto il guadagno nell'ampliamento della piantagione, in modo da poter in seguito esportare i mirtilli anche all'estero.
Le autorità moldave però guardano con diffidenza questi precursori. Il Ministro dell'Agricoltura del paese ha dato indicazioni ai fattori di considerare con maggior scrupolo la coltivazione delle colture tradizionali. Le piante esotiche hanno un lungo periodo di adattamento, e inoltre al ministero ricordano bene dei casi nei quali i prestiti assegnati ai fattori sono andati a finire in colture in perdita.
In ogni caso, le autorità della Moldavia hanno dichiarato di essere disposte a supportare quei progetti agricoli i cui prodotti ottengano la certificazione ecologica, il marchio «bio».
Chișinău, Ekaterina Rudnik
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