Secondo i dati di un recente sondaggio, il 67% degli abitanti della Russia ritiene che le autorità dovrebbero limitare l'afflusso dei migranti che entrano nel paese per lavorare. Negli ultimi anni i russi sono diventati più tolleranti nei confronti dei Gastarbeiter del Caucaso, mentre sono peggiorati i rapporti con i lavoratori immigrati ucraini.
Un cittadino russo su cinque (il 19%) è convinto che non sia necessaria alcuna limitazione nei confronti dei lavoratori stranieri. Il 13% dei rispondenti non ha un'opinione ben definita riguardo a questo. Lo si riporta nella ricerca di «Levada-Centr» (levada.ru).
In maniera più negativa i russi percepiscono i lavoratori originari del Caucaso del Nord: il 41% dei rispondenti ha risposto di non vederli di buon occhio, e soltanto l'8% ha un atteggiamento positivo nei loro confronti. Parimenti i nostri concittadini non hanno una buona opinione degli immigrati dall'Asia centrale. Da notare inoltre come negli ultimi dieci anni sia decisamente peggiorata l'opinione dei cittadini della Federazione russa sui lavoratori migranti ucraini: uno su cinque (il 19%) si è infatti espresso negativamente su di loro. Mentre nei confronti degli immigrati armeni, georgiani e azerbaigiani i russi sono diventati più tolleranti, fanno notare i sociologi.
Un terzo degli interpellati (il 32%) ritiene i lavoratori migranti poco istruiti, adatti solamente per lavori poco qualificati. Il 26% al contrario vede in essi persone operose, capaci di lavorare molto, e un quarto è convinto che i lavoratori stranieri si curino del benessere delle proprie famiglie.
Il sondaggio ha coinvolto 1.600 persone in 137 centri abitati di 48 regioni della Russia.
Mosca, Svetlana Petrova
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