I resti del piedistallo ed un cumulo di macerie. Questa la scena che gli abitanti di Birobidzhan si sono trovati davanti quando sono andati a deporre dei fiori vicino al busto di Vladimir Lenin, in occasione dei 145 anni dalla nascita.
A compiere lo scempio, un iscritto al partito comunista locale, che voleva semplicemente sistemare il monumento in un posto più adatto. Ma non aveva fatto i conti con la fragilità del busto, andato letteralmente in pezzi.
La riproduzione di Lenin si trovava all'interno dell'ex fabbrica «Dal'sel'maš", un luogo abbandonato e divenuto un simbolo del degrado tipico di tutte quelle strutture che perdono la loro funzione originaria e si trasformano in luoghi desolati.
Un ex operaio della fabbrica racconta che ogni anno, vicino al monumento, venivano deposti fiori in occasione delle celebrazioni del 22 aprile, ma poco alla volta la struttura della fabbrica, nella quale in passato lavoravano più di tremila persone, è andata in rovina. La stessa sorte è toccata anche al monumento.
I cittadini hanno chiamato la polizia che ha subito aperto un'indagine per vandalismo a seguito della quale sono emerse le responsabilità: il rappresentante del partito comunista locale voleva solo spostare il busto in gesso in un posto più in vista, ma, non appena lo ha sollevato, la parte superiore si è staccata ed è andata in frantumi.
Il busto in gesso è stato realizzato nel 1953 ed era il più 'delicato' nella città di Birobidzhan dove ci sono, oltre a quella andata distrutta, altre tre riproduzioni di Lenin: due si trovano nel mattatoio e un'altra all'interno della centrale termoelettrica.
Una di queste, quella in piazza Lenin, rischia di fare la stessa fine a causa del suo cattivissimo stato: è ricoperta di crepe e le piastre di granito del basamento si sono quasi completamente staccate.
Birobidzhan, Zoja Oskolkova
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