La presidente del Consiglio della Federazione Russa (il Senato, la camera alta del Parlamento russo) Valentina Matvienko ha proposto di modificare il sistema di assistenza sanitaria gratuita obbligatoria per i cittadini formalmente disoccupati. Secondo lei, le regioni non devono pagare contributi sociali a coloro che non indicano il loro posto di lavoro e non pagano le tasse. Queste persone non dovrebbero usufruire di tutti gli stessi servizi di chi lavora oppure dovrebbero pagarsi i relativi contributi sanitari.
Nello specifico, la Matvienko ha proposto al ministero della Sanità e al ministero delle Finanze di preparare i relativi emendamenti di legge affinché le modifiche siano già inserite nel bilancio del prossimo anno.
Lei ha spiegato, richiamandosi ai dati della Corte dei conti, che le regioni annualmente stanziano circa mezzo miliardo di euro per pagare i contributi sociali sanitari dei cittadini russi disoccupati. «Giovani e sani, si capisce che hanno di che vivere, perché per loro paga chi lavora. Ciascuno deve portare il proprio carico e oneri contributivi» ‒ ha detto la Matvienko.
La presidente del Consiglio della Federazione ritiene che i cittadini formalmente disoccupati li si debba obbligare a pagare i contributi sociali oppure che si debba ridurre il numero delle prestazioni sanitarie di cui possono usufruire. La Matvienko ha aggiunto che su questo influisce negativamente anche il malfunzionamento del sistema di riscossione delle tasse in Russia.
Nel frattempo, a fine agosto la Lega per la tutela dei pazienti ha effettuato un sondaggio che ha evidenziato come quasi la metà degli utenti dei policlinici russi de facto paghi per i servizi sanitari, anche per quelli che in teoria dovrebbero essere gratuiti per la popolazione.
Mosca, Zoja Berezina
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