Una giornalista di uno dei canali televisivi di Krasnojarsk ha prenotato in Internet un incontro con un uomo che offre prestazioni di carattere sessuale. Poi, per dare un tocco scandalistico al suo reportage, la corrispondente ha denunciato il gigolò alle forze dell'ordine.

La trama principale di «Ragazzi a chiamata», video pubblicato su YouTube dal «Settimo canale», è il primo arresto di un uomo che esercita la prostituzione nella storia di Krasnojarsk.

La giornalista ha trovato l'annuncio dell'uomo in Internet con decine di recensioni positive delle sue clienti e ha deciso di prenotare un incontro. Il suo lavoro il giovane di nome Roman lo valutava in 27 euro all'ora. Gli agenti di polizia hanno preventivamente fatto un addestramento speciale per i collaboratori della televisione e poi gli hanno consegnato delle banconote con dei segni di riconoscimento per il pagamento della prestazione.

La ragazza, assieme a una sua conoscente che avrebbe avuto bisogno delle prestazioni sessuali dell'uomo, si è recata in una stanza d'albergo dotata di una telecamera nascosta. Quando il gigolò è arrivato, ha confessato di chiamarsi in realtà Ramiz e di esercitare la prostituzione da sei mesi. Non appena le ragazze hanno consegnato i soldi al ragazzo, questi è stato arrestato dai poliziotti.

Come si è poi saputo, Ramiz è nativo dell'Azerbaigian, si trova in Russia legalmente, senza precedenti penali. Il gigolò ha mentito solamente sulla sua età, infatti dai documenti è risultato avere 29 anni invece dei 27 dichiarati.

Gli organi di polizia di Krasnojarsk hanno comunicato che per l'articolo «Esercizio della prostituzione» è la prima volta che viene arrestato un uomo. Ora Ramiz rischia una multa pari al valore di un'ora del suo lavoro.

Krasnojarsk, Zoja Oskolkova

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