Una petizione per sollecitare una legge che equipari la convivenza al matrimonio. Sarà necessario raccogliere almeno mille firme per spingere le autorità affinché prendano in esame la possibilità di intervenire sulla legislazione della famiglia.
«Vogliamo dare ai conviventi gli stessi diritti delle coppie sposate a partire da un certo numero di anni di vita in comune. In caso di separazione – spiega l'avvocato Aleksandr Dobrovinskij, legale di molti oligarchi russi – i beni acquistati dalla coppia andranno divisi in parti uguali».
L'avvocato pensa che due anni di convivenza siano sufficienti per considerare un'unione come un matrimonio civile. E per dimostrare che si convive da tempo basterà esibire fotografie e testimonianze di persone vicine alla coppia.
Come rileva Rossijskaja Gazeta, si tratta di provvedimenti che dovrebbero favorire l'incremento della natalità, poiché per la maggior parte delle russe uno status ufficializzato rappresenta un fattore determinante nella pianificazione di eventuali figli.
Dobrovinskij parla a nome dei proponenti dell'iniziativa, spiegando la volontà di introdurre sanzioni per chi, nella coppia, causerà il dissolvimento dell'unione civile: «Chiediamo di introdurre la verifica obbligatoria, da parte di un giudice, delle circostanze che hanno portato al divorzio e di penalizzare il 'colpevole' nella divisione dei beni, che non sarà più, in tal caso, 50 a 50, ma 30 a 70 o 45 a 55, o comunque sempre favorevole alla 'vittima' della separazione».
Il giurista ritiene inoltre che, qualora si decida di aggiornare la legislazione, risulterà di fondamentale importanza tutelare i diritti del coniuge abbandonato, obbligando l'altro a corrispondere gli alimenti, esattamente come si fa oggi per il mantenimento dei bambini.
Da notare come la maggior parte degli uomini che hanno preso parte ad un sondaggio su questa tematica si sia espressa a favore dei potenziali cambiamenti della legislazione di famiglia; del tutto inaspettata è risultata – invece – la presa di posizione di una grossa fetta di donne, contraria a queste innovazioni che, in realtà, dovrebbero difenderne i diritti.
L'avvocato Dobrovinskij non ha dubbi: si tratta della categoria delle amanti perché, qualora un uomo benestante lasciasse il nucleo familiare per una di loro, in virtù degli emendamenti proposti, sarebbe tenuto a mantenere anche l'ex famiglia.
Ma se verranno adottate le modifiche della legislazione, conclude lo stesso Dobrovinskij, i cittadini si sposeranno più volentieri, poiché, nell'eventualità di un divorzio, sarà meno rischioso perdere i beni accumulati.
Mosca, Zoja Oskolkova, Ivan Gridin
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