La popolarità del gioco «Mafia» non è mai stata così alta in Russia. Prima considerato un semplice gioco da tavola, ora è passato nella categoria dei giochi psicologici di ragionamento, tanto che oggi tornei di questo gioco si svolgono a livello internazionale. Sempre più comuni cittadini sono attratti dall'irresistibile processo di trasformazione temporanea in «mafiosi».
«Mafia» è un gioco psicologico di ruolo, a squadre e a fasi, con trama poliziesca. Gli abitanti di una città, sconvolti dall'imperversare della mafia, decidono si sbattere in prigione tutti i mafiosi. In risposta la mafia dichiara guerra ai cittadini pacifici, fino alla loro totale eliminazione.
Tavolo da gioco
Le regole sono piuttosto semplici. Lo svolgimenti del gioco consiste in due momenti principali: il giorno e la notte. Tutti i giocatori sono abitanti dell'anonima città di N. Essi si dividono in cittadini per bene e mafiosi sanguinari. Lo scopo del gioco è: per i cittadini pacifici identificare e annientare la mafia, per la mafia uccidere tutti gli abitanti della città.
La suspense del gioco sta nel fatto che i mafiosi nascondono con cura i loro veri volti dai cittadini per bene. Di giorno fanno in modo di non distinguersi dai cittadini, dichiarando e dimostrando apertamente di essere degli strenui combattenti contro la mafia che vogliono riportare l'ordine in città. Nelle riunioni i banditi cercano di convincere tutti di non fare parte della criminalità; secondo le regole del gioco, loro partecipano infatti alle discussioni e alle votazioni parimenti ai cittadini pacifici.
Membri del club degli appassionati di «Mafia»
Tuttavia, quando scende la notte, i mafiosi escono in strada, tirano fuori le armi e uccidono i cittadini per bene. In pratica ogni notte la città perde un proprio abitante. Al mattino i cittadini si riuniscono in assemblea dove vengono a sapere della triste notizia e tentano di identificare il giocatore mafioso per eliminarlo. Nella lotta con la criminalità i cittadini sono aiutati dal commissario, dallo sceriffo e dal dottore. Tuttavia questi sono costretti ad agire segretamente, affinché i mafiosi non li possano identificare e uccidere.
La discussione termina sempre con una votazione. Il giocatore che prende più voti di tutti viene riconosciuto colpevole di fare parte della mafia ed è eliminato dal gioco. I cittadini pacifici devono stare però molto attenti a non sbagliarsi e a «giustiziare», durante la votazione, il vero colpevole, altrimenti verranno molto rapidamente sopraffatti dalla mafia.
Spezzone del gioco «Mafia»: i giocatori decidono chi tra loro dovrà «morire»
Concluso il primo turno, di nuovo scende la notte, il gioco passa alla mafia, viene ucciso un altro cittadino per bene. Al mattino questo giocatore viene escluso dal gioco, e i cittadini di nuovo di devono riunire in assemblea. Il gioco termina con la vittoria dei cittadini pacifici, nel caso che riescano a uccidere tutti i mafiosi. Vince invece la mafia nel caso che rimangano meno cittadini che mafiosi.
L'inventore del gioco è considerato Dmitrij Davydov il quale, quando era studente della facoltà di psicologia, inventò «Mafia» nel 1986. All'inizio vi si giocava nella casa dello studente, nelle aule e nei corridoi dell'Università statale di Mosca. Ma dopo che alcuni studenti andarono a proseguire gli studi postuniversitari all'estero, il gioco ha cominciato a diffondersi nei paesi europei e in giro per il mondo.
Spot pubblicitario di un torneo di «Mafia» a Vladivostok
Il prototipo di «Mafia» è il gioco «Assassino», noto in Europa fin dalla metà del XX secolo. Con una differenza: in «Assassino» i giocatori cercano un maniaco, mentre in «Mafia» attraverso la discussione viene identificata un'intera banda di assassini, la squadra dei mafiosi. La rapida diffusione e la grande popolarità del gioco furono agevolate dal telefilm italiano «La piovra», nel quale il commissario di polizia Corrado Cattani, alias Michele Placido, lotta contro la mafia siciliana.
«Mafia» è stato riconosciuto come uno dei 50 giochi di maggiore importanza storica e culturale comparsi a partire dal 1800. Tentativi si organizzare delle speciali sale da gioco vennero intrapresi fin dalla fine degli anni Novanta. Oggi in tutta la Russia e anche all'estero funzionano i cosiddetti «maf-club», che organizzano tornei, di sovente con un montepremi.
È curioso che i «maf-club» siano frequentati da un pubblico variegato per età, dai 16 ai 50 anni, e per ambito professionale: studenti, imprenditori, insegnanti, ingegneri, medici. Il gioco si svolge alcune volte alla settimana. «Mafia» a livello professionale è diventato un gioco davvero impegnativo. «Non è tanto importante l'intuitività quanto fare lavorare il cervello. A tal punto che a volte pare che cominci a dolere. Il gioco sviluppa la memoria e le facoltà comunicative. La cosa fondamentale non è tanto mentire quanto confondere gli altri, indurli in errore. Non è una cosa facile» ‒ confidano i loro segreti i giocatori professionisti.
La rete è piena di lezioni video per coloro che vogliono imparare a giocare a «Mafia». In esse i giocatori professionisti danno consigli ai novellini. I produttori di giochi da tavolo mettono in vendita delle confezioni speciali di carte con le istruzioni; si tratta in realtà di un bell'accessorio, perché a «Mafia» si può benissimo giocare anche senza, assegnando i ruoli tramite sorteggio.
Video per linsegnamento del gioco «Mafia»
Si svolgono anche dei tornei tra i club degli appassionati di «Mafia». Chiunque può parteciparvi, basta pagare la quota organizzativa (essa è diversa per ogni torneo e dipende dall'entità del montepremi, in media è di 40 euro) e ricevere la tessera di partecipazione al torneo. Sulla tessera vengono indicati il numero di partite effettuate, i punti per le vittorie e il rapporto tra vittorie e sconfitte.
Le tessere del gioco «Mafia»
Il prossimo torneo internazionale si terrà a Char'kov, in Ucraina, il 12-13 dicembre. I video con le gare vengono pubblicati in Internet. Da notare che anche alcune celebrità russe sono appassionate di questo gioco e con la loro presenza attirano ancora maggiore attenzione su queste competizioni.
Mosca, Ekaterina Rudnik
© 2016, «New Day – Italia»