Nell'esercito russo, per i loro bisogni i soldati dei reparti speciali riceveranno in dotazione equipaggiamenti corazzati «artici», composti da giubbotto antiproiettile, casco protettivo, giubba e pantaloni antivento. Tutti gli articoli dell'equipaggiamento sono stati progettati e appositamente adattati per le condizioni climatiche dell'Artico.
Il nuovo giubbotto antiproiettile non solo garantisce al soldato una sufficiente protezione (è in grado di fermare un proiettile calibro 7,62 senza conseguenze critiche), ma è anche comodo da indossare. A differenza dalla variante odierna, in cui il giubbotto antiproiettile e i gilet portacaricatori s'indossano sotto la tuta mimetica, che è molto scomodo quando il combattente deve prendere le munizioni, la nuova variante s'indossa sopra la mimetica.
Il giubbotto antiproiettile è fatto con il sistema plate carrier, e nella sua variante convenzionale con due lastre ceramiche pesa solamente 6 kg. All'occorrenza si possono aggiungere lastre antiproiettile supplementari per proteggere i fianchi. La fodera del giubbotto antiproiettile è fatta con stoffa resistente Cordura, prevista per l'utilizzo a basse temperature. Inoltre è ricoperto da un pattern mimetico con un abbinamento di bianco e grigio, i colori caratteristici dell'Artico. Per garantire il massimo del confort dei soldati, nell'equipaggiamento sono inclusi una giubba e dei pantaloni con tessuto in membrana che proteggono il corpo dall'umidità attraverso dei micropori e necessitano di un tempo brevissimo per asciugarsi.
Gli esperti fanno notare che lo sviluppo di gruppi di truppe speciali in grado di salvaguardare gli interessi della Russia nell'Artico sta diventando sempre più coerente e sistematico. Si effettuano con regolarità esercitazioni per operare nelle condizioni dell'Estremo Nord, si progettano e si acquistano mezzi tecnici per l'esecuzione efficace di tali obiettivi.
Mosca, Ekaterina Rudnik
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