Nel cuore della capitale ucraina è stato aperto il ristorante «Karatel'" (Castigatore). Un trattamento particolare è riservato ai combattenti volontari filogovernativi ucraini che hanno preso parte alle operazioni militari antiterrorismo (come le definiscono a Kiev), ossia, secondo la definizione delle milizie indipendentiste di Donetsk e Lugansk, delle vere e proprie squadracce di punitive di rappresaglia, nel Sud-Est del Paese. Ai clienti del tutto particolari sono riservati sconti, il posto per lagare il proprio «schiavo», ed assaggio dei «pettirossi fritti».
Gli esperti di politica sono convinti che i proprietari abbiano un po' esagerato con l'umorismo.
Non è la prima volta che un locale di intrattenimento a tema con il conflitto in Ucraina guadagna la scena. In precedenza, su Internet, aveva fatto scalpore il ristorante «Kriїvka» a Leopoli: per entrarci era obbligatorio pronunciare la parola d'ordine «Gloria all'Ucraina», lo slogan dei nazionalisti antirussi ucraini. Il ristorante detiene ora il record per il locale più visitato sul territorio.
Ma tornando al nuovo ristorante di Kiev, «Karatel'" (Castigatore), è doveroso specificare che è ispirato alle azioni militari di carattere punitivo e di rappresaglia, perpetrate dalle autorità di Kiev nel Donbass. All'ingresso, ad esempio, c'è il banco speciale per «schiavi», le pareti sono decorate con gli oggetti militari e caricature politiche e, al posto delle tende, c'è la rete mimetica. Anche il menu del ristorante è decisamente particolare: il piatto di quaglie si chiama «Pettirossi fritti» (dal colore rosso del petto che si associa al sangue), le zampe di rana vengono presentate con il nome di «Gente gentile» (soprannome per le truppe speciali russe che garantivano l'ordine durante lo svolgimento del referendum sull'unificazione alla Russia, svoltosi in Crimea nel 2014). È possibile anche ordinare il trancio di salmone «Miliziano grigliato».
«Nella Capitale non esiste un posto dove possano riunirsi i volontari, i combattenti delle operazioni antiterrorismo, la gente creativa e i patrioti», racconta uno dei proprietari del ristorante che non ha dubbi: «Il nostro locale è all'avanguardia e in linea con i tempi, e poi è concepito con umorismo».
Il sarcasmo sul tema militare non è, però, apprezzato da tutti. Le tipografie di Kiev hanno rifiutato di stampare il menù visti i nomi dei piatti. Secondo la critica gli autori hanno esagerato, come dimostra il duro giudizio dell'analista politico Mikhail Pogrebinsky: «Non vedo umorismo in questo ristorante. Mantiene solo alto il clima di odio nella società. E' solo una profanazione delle tragedie del popolo».
Kiev, Zoja Oskolkova
© 2015, «New Day – Italia»