Gli abitanti della Russia bevono meno bevande alcoliche. Se nel 2009 in media un cittadino russo consumava 15 litri di alcol all'anno, oggi ne consuma 10. Lo ha reso noto l'Autorità federale di controllo per la difesa dei diritti dei consumatori.
All'ente ritengono che la dinamica positiva si stia sviluppando grazie ai provvedimenti intrapresi dallo stato. In particolare, grazie all'introduzione di limitazioni della vendita al dettaglio di alcolici a seconda del luogo, dell'orario di vendita, dell'età del compratore, e anche alla determinazione di prezzi minimi per la produzione alcolica e al divieto di pubblicità degli alcolici.
In Russia si possono comprare alcolici solo dopo i 18 anni, la vendita di bevande alcoliche è proibita dalle 10 di sera alle 10 del mattino, il prezzo minimo di una bottiglia di vodka è fissato dallo stato e la pubblicità degli alcolici è vietata alla televisione, alla radio, al cinema, sui pannelli e cartelloni pubblicitari e anche su riviste e giornali.
Ciononostante, i russi devono fare ancora molta strada. Secondo i dati dell'OMS, infatti, se il consumo di alcol pro capite in un paese supera gli 8 litri all'anno, questo ha effetti negativi sulla salute della popolazione.
Proprio per questo le autorità russe continuano ad attuare il Programma statale (in vigore fino al 2020) per la riduzione dell'abuso di bevande alcoliche e per la prevenzione dell'alcolismo tra popolazione della Russia.
Mosca, Zoja Oskolkova
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