Un membro del consiglio comunale della città di Övertorneå, il quarantaduenne Per-Erik Muskos, ha lanciato una proposta ai datori di lavoro per concedere ai propri dipendenti un'ora per tornare a casa durante l'orario di lavoro mantenendo la retribuzione. Il signor Muskos afferma che la sua iniziativa ha l'obiettivo di consolidare le famiglie.
«È per migliorare le relazioni» – ha spiegato il politico in un'intervista all'agenzia d'informazione France-Presse. Secondo Per-Erik Muskos, le coppie odierne passano troppo poco tempo insieme. «Ci sono delle ricerche che dimostrano che il sesso fa bene alla salute» – dice il deputato del consiglio comunale.
Muskos riconosce che per i datori di lavoro sarà molto difficile controllare che «l'ora per il sesso» venga utilizzata nella maniera stabilita. «Non si può certo garantire che il lavoratore invece di questo non vada a farsi una passeggiata» – riconosce il signor Muskos, che è dell'opinione che i principali debbano fidarsi dei loro collaboratori. Il deputato afferma di «non vedere motivi» per cui i suoi colleghi dovrebbero votare contro il suo progetto di legge.
Secondo i dati del centro francese di ricerche economiche Coe-Rexecode, nel 2015 nell'Unione europea meno degli svedesi hanno lavorato soltanto i loro vicini finlandesi e i francesi. Uno svedese medio occupato a tempo pieno durante l'anno ha trascorso sul posto di lavoro 1.685 ore. Un abitante medio della Gran Bretagna 1.900 ore, mentre un tedesco 1.847. A lavorare più di tutti gli altri cittadini dell'Unione europea sono stati i rumeni, con 2.080 ore passate in media sul posto di lavoro.
Stoccolma, Zoja Oskolkova
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