Un'acquirente disattenta. Una donna ha acquistato un appartamento dove legalmente risiedono altre sei persone. Il vecchio proprietario le ha venduto casa, occupata – in realtà – dall'ex moglie, dai figli e dai nipoti. Adesso la donna è costretta a condividere la sua proprietà con estranei.
Circa 20 anni fa, l'uomo residente ad Omsk ha registrato a proprio nome l'appartamento di 32 metri quadri. I documenti indicano lui come unico proprietario. A seguito del divorzio, ha deciso di sfrattare l'ex moglie e i figli, ma la Corte ha disposto che continuassero comunque a vivere nell'appartamento.
All'uomo non è rimasto allora che vendere l'immobile. E lo ha fatto senza avvisare l'acquirente della situazione che prevedeva la presa in carico di altre sei persone.
Da notare che l'acquirente è riuscita ad entrare nella sua nuova proprietà solo grazie all'intervento degli ufficiali giudiziari, che nulla – però – hanno potuto fare per sgomberare l'ex moglie del venditore, i suoi figli e i suoi nipoti: devono condividere la vita quotidiana tutti insieme 'appassionatamente'.
Si tratta di operazioni immobiliari che, pur essendo illegali, sono frequenti nella Russia di oggi dove gli elevati prezzi degli appartamenti nelle principali città favoriscono i truffatori. E, molto spesso, gli acquirenti che non prestano massima attenzione si ritrovano con abitazioni dove risiedono anziani o minorenni, i quali, secondo la legge non possono essere sfrattarli.
Inoltre, a disposizione dei truffatori, esiste la pratica di vendita di immobili a quote: ogni proprietario che possiede solo una parte dell'appartamento, ha il diritto di venderla, magari per una piccola somma, dando dimora a delinquenti o teppisti che si ritrovano a convivere con gli altri proprietari, costretti così a liberarsi delle loro quote, vendendole a un prezzo molto più basso del valore di mercato.
Omsk, Zoja Oskolkova
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