I figli delle madri russe detenute vivono negli orfanotrofi dei penitenziari. In totale, in Russia, sono in funzione 13 strutture, dove si trovano 670 bambini sotto i tre anni.
Secondo la legge russa, le donne che hanno partorito in carcere, non vengono private della potestà. Il bambino può essere preso in tutela dai parenti, ma se questo non avviene, il piccolo viene affidato ad un orfanotrofio nel luogo di residenza della madre.
Per le detenute russe esiste, inoltre, la possibilità di vivere insieme ai loro figli. Ma non tutte le donne accettano questa eventualità.
La madre può lasciare il suo bambino nella stanza e andare via, non pensarci più.
Una squadra di psicologi lavora nelle carceri per assistere le madri – di solito non sposate – che, di solito, rimangono incinte a seguito di relazioni occasionali. Gli specialisti aiutano le donne a sviluppare l'istinto materno.
E dopo aver scontato la sua pena, la madre ha il diritto di portare il proprio bambino con sé.
Mosca, Zoja Oskolkova
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