Alexey Zhuravlev, membro della Commissione Difesa della Duma di Stato, ha proposto di etichettare la merce delle industrie, che durante la Seconda Guerra Mondiale hanno collaborato con regimi nazi-fascisti, applicando la dicitura «collaborazionista del regime nazi-fascista». I commercianti russi hanno reagito in modo negativo all'iniziativa del deputato.
Secondo il relatore, la legge russa «Sulla pubblicità» dovrebbe essere modificata con l'inserimento di un articolo «La pubblicità dei prodotti di organizzazioni commerciali straniere che avevano avuto rapporti d'affari con il partito nazista tedesco e/o il Partito Nazionale Fascista (PNF) italiano». La pubblicità dei prodotti di tali società dovrebbe contenere l'indicazione dei rapporti commerciali avuti in passato con regimi nazisti e fascisti e la promemoria riguardante la natura criminale di quei partiti.
Secondo i dati diffusi dai mass media internazionale, dopo l'avvento al potere di Hitler con il regime tedesco hanno collaborato numerose aziende americane ed europee: Chase Bank (ora J.P. Morgan Chase), Ford, Bertelsmann A.G. (i suoi affiliati Random House, Bantam Books e Doubleday), Allianz, Nestlè, General Electric, Krupp e altre.
Qualora la proposta del deputato avesse avuto il seguito, nelle concessionarie delle auto BMW bisognerebbe esporre il cartellino «Collaborazionista dei nazisti».
Gli uomini d'affari si sono affrettati a esprimere il loro parere negativo in merito a questa iniziativa. «Proprio pochi giorni fa il capo dello Stato Vladimir Putin durante il Forum Economico a San Pietroburgo ha chiaramente definito la posizione della Russia: dobbiamo lavorare con gli investitori stranieri, non c'è bisogno di rompere le relazioni, è controproducente» – hanno espresso il loro sdegno i commercianti russi.
C'è da ricordare che nello scorso novembre il presidente russo Vladimir Putin ha firmato una legge che pone il divieto di propaganda o di esposizione pubblica dei simboli di organizzazioni che hanno collaborato con i nazisti oppure negano il verdetto finale del processo di Norimberga contro i capi della Germania nazista.
Mosca, Zoja Oskolkova
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