L'Associazione storico-militare russa ha inaugurato il museo «Fronte di Kalinin. Agosto del 1943». La cerimonia solenne si è svolta nel villaggio Khoroscevo, nei pressi di Ržev, dove in una casetta di legno di un contadino trascorse la notte del 5 agosto del 1943 il comandante supremo delle Forze Armate sovietiche generalissimo Iosif Stalin, impartendo l'ordine di sparare per la prima volta le salve di saluto d'artiglieria a Mosca in onore delle truppe che hanno liberato le città di Orel e Belgorod nel corso della battaglia di Kursk.
Busto a Iosif Stalin, ultimi preparativi prima dell'inaugurazione
L'esposizione museale è dedicata ai combattimenti sul fronte di Kalinin e al ruolo personale di Stalin nella vittoria su nazifascismo. C'è anche l'ufficio personale del leader sovietico dove lavorava sui piani dell'offensiva militare.
Busto Iosif Stalin comandante supremo delle forze armate dell'Unione Sovietica durante la Seconda guerra mondiale
All'ingresso della casa-museo è stato eretto il monumento a Iosif Stalin. Le reazioni all'iniziativa storico-culturale erano contrastanti. L'Associazione russa di memoria storica «Memoriale» che ha raccolto e diffonde dati e materiali sui crimini staliniani ha definito un museo e busto dedicati a Stalin «un sacrilegio» e un'offesa alle vittime dello stalinismo.
Il ministro della Cultura russo Vladimir Medinskij invece ha lanciato un appello, chiedendo di «smettere di scaricare su Stalin tutti i nostri problemi attuali» poiché «il generalissimo, morto 62 anni, non manderà più nessuno nel GULAG».
Tver, Vsevolod Gnetii
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