Pubblicazioni del 07/14/15 (Archivio)

In Russia l'intera famiglia è finita in carcere per la vendita di rosette con semi di papavero / Gli attivisti per i diritti dell'uomo chiedono a Putin la clemenza
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In Russia l'intera famiglia è finita in carcere per la vendita di rosette con semi di papavero Gli attivisti per i diritti dell'uomo chiedono a Putin la clemenza

Una corte russa ha condannato un'intera famiglia, composta di quattro membri, di commercianti che vendevano rosette con semi di papavero a otto anni di reclusione in carcere per ciascuno. Il PM è riuscito a dimostrare che i proprietari del caffè, la famiglia Polukhin, vendevano i prodotti da forno farcite con sostanze stupefacenti. Nel frattempo, gli attivisti per i diritti umani hanno scritto una petizione in difesa della famiglia, la quale, a loro avviso, non è una banda di spacciatori di droga, come sostiene l'inchiesta.

Il processo per la vendita di rosette con semi di papavero della famiglia di imprenditori di Voronež dura già da più di cinque anni. L'ex militare Aleksandr Polukhin, dopo il congedo, ha aperto il caffè «Ochag» («Focolare»). La piccola impresa ha garantito il lavoro non solo per la moglie, la figlia e la sorella della moglie, ma anche per altre 10 persone. Nel caffè si organizzavano banchetti per matrimoni, compleanni, anniversari. Inoltre «Ochag» vendeva prodotti tipici caserecci da forno pasticcini di mele, frittelle di patate, rosette con semi di papavero e affini.

Secondo la famiglia di Polukhin, nel 2009 loro hanno rifiutato di pagare ai poliziotti per il controllo sul narcotraffico una tangente per la cosiddetta «protezione», ossia in gergo della mala «il tetto». Subito dopo sono cominciati i problemi. Il servizio di controllo sulle droghe ha accusato la famiglia nienete meno che di…narcotraffico, sotto forma della vendita delle rosette con semi di papavero. La pensionata Maria Polukhina è stata definita dagli investigatori una pericolosa capoclan di una famiglia dedita al narcotraffico, mentre gli altri componenti del nucleo familiare sono stati indicati come affiliati di un'associazione a delinquere di stampo mafioso.

I giudici istruttori hanno ipotizzato che le donne avessero allestito nel garage un laboratorio per l'estrazione dell'oppio, lo spruzzavano sui semi di papavero, lo facevano asciugare con il phono per poi mescolarlo con la paglia di papavero. In teoria, una miscela di semi di papavero con la paglia può essere utilizzata per la fabbricazione dell'oppio acetilato, la droga, conosciuta tra la gente come «khanka».

Secondo la polizia, nel corso della perquisizione nel caffè «Ochag» sono state scoperte quattro tonnellate di papavero ad uso alimentare, trasformato negli atti processuali in… «quattro tonnellate di miscela di sostanze narcotizzanti», ciò che secondo la legge russa è considerata una «quantità particolarmente rilevante».

Di conseguenza, Aleksandr Polukhin è stato condannato a otto anni e quattro mesi di carcere di massima sicurezza, sua figlia Eugenia Polukhina – a otto anni e mezzo di carcere a regime ordinario, la moglie Maria Polukhina e una sua sorella Nina Chursina – a otto anni e mezzo di carcere a regime ordinario.

Tuttavia una serie di incoerenze ha allertato gli attivisti per i diritti umani. Loro sostengono che la famiglia è stata vittima di soprusi delle forze dell'ordine. Non è stato trovato il luogo di acquisto delle sostanze stupefacenti, e come testimoni d'accusa sono stati sentiti alcuni tossicodipendenti con precedenti penali. Gli attivisti intendono rivolgersi con una petizione direttamente al presidente russo Vladimir Putin in difesa della famiglia innocente ingiustamente condannata.

Nonostante il fatto che il papavero alimentare in Russia non fosse vietato, gli standard russi non ammettono eventuali percentuali di impurità nel papavero: né paglia, né sostanze stupefacenti da esso derivanti. Nello stesso tempo, come sostengono gli esperti, la mondatura completa dei semi di papavero è impossibile: rimanngono sempre le tracce di contaminazione dall'oppio.

Gli esperti sottolineano, che pochi millesimi di un grammo di sostanze stupefacenti ci sono in tutti i taralli, strudel e altri prodotti da forno che vengono venduti in negozi di alimentari e che usano appunto semi di papavero alimentare.

La condanna della famiglia Polukhin crea un pericoloso precedente, spianando la strada verso il carcere a migliaia di proprietari di negozi alimentari che vendono rosette con semi di papavero o altri prodotti affini.

Voronež, Zoja Oskolkova

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