Negli ultimi tempi al tema della Crimea e della Russia sono stati suscettibili non solo russi e ucraini, ma anche i cittadini europei. Recentemente i deputati francesi hanno visitato la penisola, mentre ora sono in procinto di partire anche alcuni onorevoli italiani. Quest'estate le spiagge della Crimea e le sue bellezze hanno attirato anche i comuni turisti europei.
Un imprenditore milanese, Lorenzo, 35 anni, ha trascorso le sue vacanze di due settimane sulla penisola della Crimea insieme alla moglie, una moscovita, e agli amici, condividendo poi le sue impressioni con i giornalisti russi del portale Lenta.ru.
L'italiano vive e lavora a Mosca già da cinque anni e certamente non è indifferente a tutto ciò che sta accadendo in Russia. Non era mai stato prima nella penisola. Gli amici hanno invitato lui e la sua famiglia a fare una vacanza sul «mare russo». Turisti alloggiavano a Koktebel', ma in una settimana sono riusciti a girare quasi tutta la penisola.
«La prima cosa che si nota quando si fa un giro per la penisola, è una splendida natura e la sensazione che stai camminando sulla terra impregnata di storia, – dice Lorenzo. – È venuto fuori che a Feodosia c'è un intero quartiere italiano con le torri ben conservate e splendidi edifici, vicino a molte città ci sono bellissime fortezze genovesi. Quindi gli italiani sono sbarcati sulla terra della Crimea già nel Medioevo». Secondo l'italiano, i paesaggi della penisola (dalle colline nei pressi di Koktebel' alle montagne vicino a Yalta) reggono il confronto con le regioni meridionali della sua patria – la Basilicata e l'Aspromonte in Calabria.
Tuttavia, come ha notato Lorenzo, quando è passata l'ammirazione iniziale per le bellezze naturali, danno nell'occhio anche alcuni difetti, per esempio, un modo molto particolare di guidare tipico dei residenti locali: troppo veloce sulla serpentina, sorpasso nei luoghi più impensabili, a volte contro ogni logica e l'istinto di sopravvivenza.
Inoltre, l'italiano si è lamentato della scarsa qualità del manto stradale e ha espresso la speranza che nel prossimo futuro le autorità possano cambiare la situazione in meglio. In primo luogo, è importante per il turismo, la principale fonte di reddito per l'economia della penisola. In secondo luogo, la Crimea dovrebbe al più presto possibile diventare accessibile per tutto il resto territorio della Russia, in modo tale che si possano consegnare le merci dalla penisola al continente e viceversa senza alcun ostacolo, sviluppando in tal modo l'agricoltura e l'industria.
Per quanto riguarda l'agricoltura, secondo Lorenzo, quello che salta agli occhi sono ettari di terreni non coltivati. In Italia ogni pezzo di terra è edificato oppure coltivato. Il clima della Crimea è molto favorevole quasi per tutte le coltivazioni. Allo stesso tempo ai mercati locali è possibile trovare una grande varietà di verdura, frutta, carne, pesce di ottima qualità.
E inoltre nel centro balneare è disponibile una vasta gamma di intrattenimenti per i turisti: escursioni, gite in barca o su una nave, voli con un parapendio, catamarani, banane boat, e il tutto a prezzi accessibili. Questo è ideale per una vacanza per tutta la famiglia, in particolare per famiglie con bambini.
Vale la pena tornare in Crimea? «Certo, che vale la pena, – risponde Lorenzo – ma fra circa cinque anni: ci vuole il tempo per aggiungere all'ospitalità e alla cortesia degli abitanti della penisola gli investimenti per lo sviluppo della regione sia da parte del governo russo, che da parte degli uomini d'affari della Russia e, sperando, anche dell'Europa. Allora potremmo vedere i frutti pratici di buone prospettive economiche della penisola, del tutto evidenti».
Sebastopoli, Zoja Oskolkova
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