Un residente di Tula è rimasto senza mezzi di sussistenza per via di strane credenze che rasentano la superstizione. L'uomo ha bruciato il proprio passaporto, che in Russia equivale a carta d'identità, il cui numero di serie non gli è piaciuto. Di conseguenza, la banca ha rifiutato di pagargli la pensione.
Come ha spiegato l'uomo stesso, si è sbarazzato del passaporto per motivi religiosi. Inoltre, non ha presentato una richiesta dello smarrimento e dell'emissione di un nuovo documento d'identificazione personale, ed è venuto in banca con un certificato che gli è stato rilasciato da un avvocato. La banca ha rifiutato di concedere i soldi, e il tribunale, al quale si è rivolto il pensionato, ha confermato la decisione della banca.
Da notare che la storia con una combinazione «inaccettabile» di numeri nei documenti si ripete in continuazione in Russia. Così nel 2011, la Corte Suprema della Federazione Russa ha respinto la richiesta degli attivisti ortodossi, che hanno notato nel codice di identificazione personale del nuovo passaporto il «numero della bestia». Secondo gli oppositori del nuovo passaporto, i codici segreti e le bande magnetiche, che si trovano sotto la foto, contengono il numero 666. Nel 2000, gli attivisti ortodossi hanno scritto una lettera aperta al presidente russo Vladimir Putin con la richiesta di concedere ai cittadini la possibilità di rifiutare il Codice Fiscale contenente questa combinazione di cifre per motivi religiosi.
Tula, Zoja Oskolkova
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