Il collettivo di un ente statale della città di Čeljabinsk, negli Urali, è preoccupato per il conflitto «stregonesco» tra la direzione e una collaboratrice licenziata. Secondo loro la direzione dell'ente sullo sfondo dello scandalo avrebbe ingaggiato una lotta con l'oscurantismo.
La storia ha avuto inizio con il licenziamento di una capoarchivista in un centro scientifico statale. Come scrivono i media locali, la collaboratrice licenziata, ritenendo la decisione della direzione illegale, ha inoltrato un reclamo all'ispettorato del lavoro e alla procura.
Il conflitto ha però presto preso una svolta inaspettata. «All'inizio la capa ha smesso di far entrare nel suo ufficio la collaboratrice in esubero, dichiarando che dopo di lei bisogna grattar via una qual certa polverina. Già la situazione era molto nervosa, ed ecco che subentra una sorta di misticismo» – hanno raccontato ai giornalisti gli impiegati dell'ente.
Quando poi hanno visto che dall'ufficio della direttrice uscivano tre sacerdoti la loro pazienza si è esaurita. Secondo loro i sacerdoti avrebbero scacciato dagli uffici gli spiriti maligni.
La direzione del centro non avalla le illazioni mistiche, ma riconosce la presenza del conflitto con l'archivista. La collaboratrice in via di licenziamento si è rifiutata di commentare la situazione e ha chiesto che non venga fatto il suo nome.
Čeljabinsk, Oleg Kir'janov
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