Quest'anno, nel Kirghizistan, si sono registrati più di 20 casi di richiesta di soccorso a causa di attacchi di ragni velenosi. Mentre durante tutto lo scorso anno il ministero della Sanità kirghiso ne aveva fissati in tutto 35. La maggior parte degli attacchi è avvenuta con l'inizio dei lavori di fienagione nei campi. Ai cittadini resta solo una cosa da fare: rimanere vigili.
Il karakurt (o «vedova della steppa», in Italia noto anche come «malmignatta») è una specie di ragni velenosi del genere delle vedove nere. Lo si trova nel Kirghizistan, in Iran, in Afghanistan, lungo le rive del Mediterraneo e dell'Enisej, nell'Africa settentrionale, in Ucraina e nel sud della Russia. Nel periodo della migrazione ‒ la seconda decade di maggio e ancora per una decina di giorni ‒ sono al massimo grado pericolosi e aggressivi. Proprio in questo periodo avviene la prima ondata di attacchi dei karakurt alle persone: all'infuori del periodo della migrazione, infatti, essi per primi non attaccano uomini e animali. Se il mese di giugno risulta particolarmente caldo, i ragni migrano una seconda volta, aumentando inoltre la concentrazione del loro veleno di alcune volte. Particolarmente velenose sono le femmine, le quali, oltre alle macchie rosse sull'addome, che scompaiono dopo il raggiungimento dell'età della maturità riproduttiva, il più delle volte hanno anche una bordatura bianca sul corpo.
L'ospite velenoso ce lo si può aspettare non soltanto nei campi, ma anche nelle costruzioni nei cortili, nelle scarpe lasciate fuori per la notte e perfino nei bagni esterni.
Il morso del karakurt si distingue per il fatto che non fa subito male: l'area della morsicatura la si può riconoscere da due piccole macchioline rosse, gonfiore e torpore di poco conto. Subito dopo il morso è consigliabile cauterizzare la superficie morsicata con la testina di un fiammifero acceso (non più tardi di 2 minuti dal morso). Riscaldandolo, il veleno che non ha fatto in tempo a penetrare nell'organismo si disattiva. Dopodiché bisogna far uscire, premendo con le dita, le prime gocce di sangue dalla ferita e succhiare fuori il veleno con la bocca. Infine bisogna medicare la ferita e rivolgersi immediatamente a un medico.
I medici consigliano, se il ragno rimane attaccato al corpo, di non schiacciarlo in nessun caso, perché il karakurt può mordere anche se schiacciato.
Kirghizistan, Biškek, Elena Staškina
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