A lungo, nel corso del tempo, la gente che viveva nella zona del leggendario lago Bajkal, e anche i viaggiatori che si trovavano in visita, hanno potuto osservare sul lago miraggi e bagliori di fuoco notturni. Tali fenomeni, come anche la sparizione di carri che si spostavano sul ghiaccio del Bajkal in inverno, a lungo sono stati spiegati come qualcosa di mistico, e lo stesso bacino idrico era chiamato «fuoco stazionario», «baj gal» in lingua buriata. Attualmente, per il fuoco che di tanto in tanto si sprigiona da sotto il ghiaccio, c'è una spiegazione razionale, scientifica.
Dei giornalisti di Irkutsk hanno filmato lo strano fenomeno. Le immagini spettacolari sono state riprese in uno dei golfi dove si stava svolgendo a pieno ritmo la pesca industriale. I pescatori hanno messo in guardia i lavoratori dei media sul pericolo dello spuntare di lingue di fuoco.
Uno degli abitanti locali ha mostrato come si fa a provocare il fuoco di proposito. Con una picca con la punta d'acciaio ha perforato il ghiaccio. All'inizio si è sentito un rumore forte, simile al suono di uno pneumatico che si sgonfia, e poi è comparsa una fiaccola alta più di un metro. Dopo un minuto, l'altezza della fiamma ha cominciato a diminuire, e dopo alcuni altri minuti al posto del fuoco naturale è rimasto soltanto un buco di piccole dimensioni.
I pescatori incendiano il ghiaccio del lago Bajkal
I pescatori hanno raccontato che la fiamma può ardere anche più a lungo, a seconda di quanto gas si è accumulato sotto il ghiaccio. A identificare i posti pericolosi aiuta il ghiaccio bianco con le bollicine.
Uno dei primi fenomeni naturali è stato spiegato dallo scienziato Johann Georg Gmelin, il quale all'inizio del XIX secolo scoprì la presenza di idrocarburi nel lago. Durante l'estate i gas combustibili si manifestano sotto forma di bollicine che vengono a galla, mentre in inverno diventano delle cavità nel ghiaccio. Sono proprio queste a rendere pericoloso lo spostarsi sul Bajkal ghiacciato.
Gli accumuli gassosi sono concentrati per lo più nei delta dei fiumi che sfociano nel lago. Nei tempi antichi, d'inverno, per accorciare la strada ci passavano i carri dei mercanti, e alcuni di essi venivano misteriosamente inghiottiti dal ghiaccio, che in determinati punti diventava all'improvviso troppo sottile per reggere il loro peso.
Irkutsk, Zoja Oskolkova
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