Nel caso di un'apocalisse degli zombie bisogna salvarsi in Russia, ancora meglio nella Siberia e nell'Estremo Oriente russo. Gli scienziati americani e canadesi ritengono che da quelle parti i «morti viventi», che mangiano carne umana, non arriveranno.
I ricercatori hanno analizzato la probabilità di un'epidemia zombie, la velocità della sua diffusione nel mondo e hanno calcolato la probabilità di sopravvivenza dell'umanità in un tale «armageddon». Gli scienziati ritengono che l'epidemia degli zombie si diffonderà in tutto il mondo in un paio di giorni e per eliminarla occorrerà introdurre una quarantena molto stretta per intere regioni e paesi. Non sono escluse anche risoluzioni del problema con mezzi militari.
Inoltre, i ricercatori ipotizzano che, qualora un'epidemia degli zombie diventasse una realtà, colpirebbe la maggior parte dei paesi democratici, dove la presa di decisione va spesso per le lunghe a causa della necessità di un coordinamento delle azioni tra i diversi dipartimenti. Vinceranno, invece, gli stati con un regime totalitario, dove il problema può essere risolto con una sola decisione del leader.
Per quanto riguarda la sopravvivenza del popolo, la migliore regione per la salvezza dagli zombie, secondo gli scienziati, è la Russia, e più precisamente – la Siberia e l'Estremo Oriente russo, dove si può salvarsi dai «morti viventi» grazie a una bassa densità di popolazione. Invece non c'è alcuna probabilità di salvarsi negli Stati Uniti, poiché gli zombie occuperanno il paese a stelle e strisce in meno di un mese, così come il Sud e Sud-Est asiatico e l'intera Africa.
Tuttavia, gli scienziati ammettono che lo scenario di un'apocalisse degli zombie è poco probabile, è più verosimile invece che l'umanità potrebbe essere distrutta a causa dei problemi ambientali o di fame. Tuttavia, nella coscienza di massa e cultura popolare i problemi reali sono stati relegati in secondo piano, e il primo posto è occupato dalle paure irreali, come zombie, vampiri, o invasioni di alieni malvagi.
C'è da aggiungere che l'anno scorso il Pentagono ha sviluppato un piano d'emergenza di azione militare per respingere gli attacchi degli zombie. Il documento elenca anche la classifica degli zombie, tra cui, a quanto pare, ci sono «vegetariani», che non rappresentano una minaccia per la vita umana.
Negli ultimi dieci anni a Hollywood sono state girate diverse decine di film e serie televisive, basati sulla comparsa di un virus «zombie», che in pochi giorni si propaga sull'intero territorio degli Stati Uniti, e poche persone rimaste vive devono condurre una vera e propria guerra per la sopravvivenza contro i morti viventi cannibali.
New York, Zoja Berezina
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