Nell'ultima settimana del 2016 nelle sale della Russia esce il film «Il vichingo», sul quale si fanno scommesse come il film più di successo dell'anno, la risposta russa all'americano «Trono di spade».
Il film «Il vichingo» conclude l'Anno del cinema in Russia, e proprio su di esso molti sono pronti a scommettere come il miglior film nazionale dell'anno. In esso ci sono tutti gli ingredienti: ambientazione storica, effetti speciali, trama avvincente; per farla breve, la dimostrazione di tutto quello che hanno imparato i produttori cinematografici russi. I creatori del film in un'intervista si sono fatti scappare che «Il vichingo» è la risposta nazionale a «Trono di spade». La frase ovviamente ha subito fatto il giro della rete.
Alto Medioevo. Epoca di pesanti spade e oscure leggi di sangue. Il clan regnante è in preda alla discordia. La colpa per la morte accidentale del fratello viene addossata al Gran Principe. Secondo la legge a vendicarlo dev'essere il fratello minore bastardo. Per il suo rifiuto di uccidere egli dovrà pagare con tutto quello che possedeva, perché «per la pace ci vogliono più spade che per la guerra»...
Come hanno affermato i critici, se c'è un film ideale per concludere l'Anno del cinema, questo è proprio «Il vichingo». «In esso sono confluite tutte le ambizioni, le possibilità e le debolezze del cinema russo. Da nessuna parte ormai non si è più capaci di far cinema al limite delle possibilità, dei sentimenti e delle idee, in stato di sacro furore artistico, con la pura fede irrazionale nella forza dell'invenzione. «Il vichingo» non è un film, ma un berserkr che ha bevuto un potente infuso di amanita e pronto a contendersi il botteghino di Capodanno. Gli effettivi e la preparazione bellica dell'avversario interessano meno della propria audacia, alla quale va trovato almeno un po' di lustro. Afferrate le armi, e avanti tutta!»
Mosca, Ol'ga Tarasova
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