Pubblicazioni del 11/11/15 (Archivio)

Russia: i raider professionisti per investigare i casi di corruzione dei funzionari / Il «metodo particolare della lotta alla corruzione» ipotizzato dal governo della Federazione Russa
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Russia: i raider professionisti per investigare i casi di corruzione dei funzionari Il «metodo particolare della lotta alla corruzione» ipotizzato dal governo della Federazione Russa

Il ministro della Giustizia della Federazione Russa, Alexander Konovalov, ha proposto di impiegare i professionisti di «spremitura e ripartizione» della proprietà, cioe i raider con esperienza, per scoprire degli schemi più sofisticati di corruzione.

A San Pietroburgo, alla conferenza dei paesi membri della Convenzione delle Nazioni unite contro la corruzione, il ministro della Giustizia russo, Alexander Konovalov, ha proposto per l'individuazione degli «schemi concreti sofisticati di corruzione» di usare l'esperienza degli «specialisti con l'esperienza pratica sul campo», cioè coloro che sviluppavano e realizzavano in passato diversi schemi di redistribuzione dei beni. Per esempio, degli «ex raider».

«Tutto il mondo gode del diritto di coinvolgimento e reimpiego di tali cervelloni, che inizialmente hanno lavorato contro la legge e ora sono pronti a lavorare per la legalità... Alcuni schemi di corruzione non si possono apprendere senza la partecipazione peritale di specialisti di alto livello. Bisogna cominciare con le consulenze di esperti e solo poi passare alla realizzazione successiva di controlli di polizia e di procure, ai procedimenti amministrativi, penali e civili» – ha detto Konovalov.

In seguito il titolare del Ministero della Giustizia ha specificato che nel prossimo futuro l'idea espressa da lui potrebbe essere legittimata: il Ministero del Lavoro sta elaborando il disegno di legge, e l'istituto del ravvedimento operoso esiste già.

In precedenza, anche il capo dello staff della presidenza russa, Sergei Ivanov, ha espresso la sua opinione riguardante la lotta alla corruzione. Ha osservato che «le attività anticorruzione a livello internazionale hanno bisogno di regole chiare e sforzi coordinati comuni. Tuttavia, l'imposizione di normative, per le quali i singoli paesi non sono ancora pronti, secondo il mio parere, è inammissibile».

Due settimane fa Ivanov aveva chiesto di non trasformare la lotta alla corruzione in una «caccia alle streghe». «La lotta alla corruzione non è un processo discontinuo né una campagna pubblicitaria, tramite la quale il governo sta cercando di guadagnare punti in più e aumentare la propria popolarità. Non si può organizzare una caccia alle streghe solo per compiacere qualcuno» – ha detto il capo dell'Amministrazione Presidenziale.

Mosca, Aleksei Usov

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