In Russia nel 2014 si è notevolmente ridotto il consumo di frutta, principalmente a causa del fatto che con la svalutazione del rublo sul mercato dei cambi i prezzi dei prodotti importati sono notevolmente aumentati. Le autorità russe hanno dato il proprio contributo con l'introduzione delle controsanzioni, imponendo il divieto d'importazione di prodotti alimentari da parte dell'Unione Europea. Una quota significativa di banane e arance transitava attraverso l'Europa, mentre ora, da quando è stato chiuso questo corridoio, si ha avuto un rincaro delle spese della logistica con un impatto sui prezzi.
Secondo quanto riporta il quotidiano «Izvestia», riferendosi alla relazione della società di ricerca «Tecnologie di crescita», per la prima volta dal 1998 il consumo di frutta e bacche in Russia è sceso del 5% ed è pari a 61 kg all'anno per abitante. Ciò è dovuto al fatto che la maggior parte della frutta è importata e il prezzo è aumentato a seguito dei tassi di crescita nei confronti del rublo.
Così il prezzo delle banane è aumentato di oltre il doppio, passando da € 0,57 a € 1,24. È aumentato significativamente anche il prezzo delle arance. Infatti come per le banane, anche gli agrumi non sono coltivati in Russia e arrivano attraverso i terminali di San Pietroburgo dall'Ecuador, dal Costa Rica e da altri Paesi produttori. In precedenza le consegne avvenivano attraverso l'Unione Europea e ciò consentiva di risparmiare sulla logistica, ora a causa dell'embargo alimentare questo passaggio è chiuso e in tal modo ciò ha influito sui prezzi.
Anche per quanto riguarda le pere la situazione lascia molto a desiderare. Non vi è in Russia una grande produzione di questo frutto e aumenta soprattutto durante la stagione, in estate e in autunno. Fuori stagione circa il 90% della fornitura di pere passa attraversato il Belgio e i Paesi Bassi e ora ciò non è più possibile. Il costo di un chilo di pere «Konferenz» è arrivato a € 2,5 e non tutti i russi se lo possono permettere.
Gli esperti prevedono un aumento dei prezzi per la frutta nazionale, ad esempio le mele. Le mele vengono coltivate e trasformate in Russia, lo scorso anno la quota del prodotto interno ha raggiunto il 50% del paniere alimentare dei russi. Ma non si può pensare di sostituire tutti i tipi di frutta solo con le mele. Inoltre, dal mercato russo sono scomparsi i prodotti polacchi che facevano concorrenza con i produttori nazionali e il costo delle mele è aumentato di 2 – 2,5 volte.
Anche se il Governo decidesse di annullare l'embargo alimentare, il potere d'acquisto dei russi si è notevolmente indebolito. Il tasso di inflazione su base annua ammonta, secondo diverse stime, al 15%. Pertanto, i cittadini spesso preferiscono rinunciare non solo agli esotici ananas e frutto della passione, ma anche alle più comuni mele. La frutta nei carrelli russi ormai rientra nella categoria di prelibatezze.
Mosca, Zoja Oskolkova
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