La SCO (Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai) e l'UEE (Unione Economica Eurasiatica) stanno lavorando a un accordo per la creazione di un'area di libero scambio comune. Secondo gli esperti, se venisse raggiunto l'accordo, si potrebbe ipotizzare ricomposizione dell'economia mondiale.
Attualmente, la SCO ha tra i suoi membri Russia, Cina, India, Pakistan, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan. Anche l'Iran ha ripetutamente espresso il desiderio di unirsi alla SCO. Ipoteticamente, questi stati messi insieme, soprattutto con la Bielorussia e l'Armenia, potrebbero rappresentare un enorme potenziale. Il nuovo accordo unirà difatti i paesi in cui vive metà della popolazione mondiale.
Il governo russo considera almeno tre componenti principali del nuovo accordo: libertà di circolazione delle merci, promozione dello scambio commerciale, flusso dei capitale e degli investimenti, l'ambiente confortevole per l'aumento della quota delle valute nazionali e l'accesso preferenziale al mercato russo dei servizi.
Tuttavia, gli esperti ritengono che per ora le parole ampollose non abbiano ancora contribuito a risolvere numerosi problemi e rimuovere esistenti ostacoli. La cultura del lavoro, concetti di sviluppo, capacità industriali disponibili e depositi di risorse naturali sono troppo diversi nella SCO e nell'UEE.
L'esperienza dell'Unione Europea dimostra che è difficile adattare all'economia della Germania quella italiana, così come pure greca. È noto che per lo sviluppo della Germania e della Francia è stato necessario rinunciare alle capacità industriali della Bulgaria e dei paesi baltici. Quindi, si potrà parlare del libero scambio, anche se solo su una metà del globo terrestre, come minimo tra 20-30 anni.
Mosca, Zoja Oskolkova
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