Le sanzioni economiche introdotte contro la Russia non hanno avuto alcun impatto sul volume dello scambio commerciale con gli USA. Nello stesso tempo lo scambio commerciale della Federazione Russa con i paesi dell'Europa continua a diminuire. E' evidente che le misure restrittive introdotte dall'UE dietro le pressioni di Washington, giocano a favore degli imprenditori statunitensi.
Secondo o dati diffusi dal governo russo, nel 2014 lo scambio commerciale della Russia con la maggioranza dei paesi che sostengono le sanzioni antirusse si è ridotto notevolmente. Cosicché ad esempio gli indici dello scambio commerciale con l'Italia sono calati del 10%. Complessivamente soltanto nel periodo gennaio-febbraio di quest'anno il volume di scambi commerciali tra la Russia e l'UE su base annua è calato del 34,3%. Nello stesso tempo si sono ridotte in modo particolarmente drastico, del 44,3%, le importazioni russe dei generi alimentari.
Uno dei pochi paesi, il cui commercio con la Russia sullo sfondo delle sanzioni è aumentato, sono gli USA. Il bilancio del 2014 registra l'aumento del volume del commercio russo-statunitense del 5,6%, raggiungendo la cifra di circa 29,2 miliardi di dollari. Nello stesso tempo il volume d'importazioni delle merci statunitensi nella Federazione Russa hanno avuto un'impennata del 12,1%, raggiungendo la cifra di 18,5 miliardi di dollari. La quota degli USA nella bilancia commerciale estera della Russia è aumentata, passando dal 3,3% al 3,7%.
Ne vale la pena notare che questi dati sono stati resi pubblici dal vice-ministro degli Esteri russo, l'ex ambasciatore della Russia in Italia, Alexei Meshkov. «Anche secondo le stime più minimaliste il nostro scambio commerciale con gli Stati Uniti è aumentato del 5,6%, mentre nel settore d'importazione dei macchinari e delle attrezzature la crescita era del 40%. Si tratta proprio di quelle merci che a voi (gli europei) è stato vietato a fornirci, ma morto un papa se ne fa un altro», – ha sottolineato alto funzionario del Ministero degli Esteri russo.
Alexei Meshkov, ex ambasciatore della Federazione Russa in Italia, attualmente vice-ministro degli Esteri russo
La crescita dello scambio commerciale tra gli USA e la Russia indica che le sanzioni sono diventate ormai un'arma economica per far fuori la concorrenza. Gli USA hanno tratto maggiori vantaggi dalle misure restrittive introdotte dall'Unione Europea. Imprenditori a stelle e strisce si sono affrettati a occupare il posto vacante, lasciato dai fornitori europei, sul mercato russo.
Ciononostante la Russia non abbandona le speranze di mantenere le relazioni con l'Unione Europea. Meshkov ha messo in rilievo per più di una volta che non esiste l'alternativa al ripristino a pieno titolo della cooperazione tra Mosca e Bruxelles. «L'Unione Europea rimane per noi un partner economico-commerciale chiave. Noi abbiamo comuni frontiere... Perciò noi (siamo favorevoli) a un ulteriore sviluppo della collaborazione d'affari a mutuo vantaggio con l'UE, la quale, a nostro avviso, ha un notevole potenziale finora non realizzato», – ha detto il vice-ministro degli Esteri nel corso dell'audizione aperta al pubblico, svoltasi nella Duma.
Mosca, Anastasia Smirnova, Vsevolod Gnetii
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