Agricoltori siriani sostituiranno i loro colleghi europei e turchi sul mercato russo. Nel porto di Novorossijsk sul Mar Nero è arrivato il secondo carico di ortaggi e frutta provenienti dalla Siria. Entro sei mesi fornitori siriani intendono esportare in Russia non meno di 5 mila tonnellate dei prodotti a settimana.
La produzione siriana deve rimpiazzare merce turca, vietata per l'importazione in Russia dallo scorso gennaio, ma anche ortaggi e frutta provenienti dall'Europa, messi al bando già nel 2014. Secondo i dati diffusi dal Ministero dell'Agricoltura la quota dei prodotti ortofrutticoli turchi sul mercato della Russia ammontava al 20% delle importazioni totali, mentre la quota degli agrumi era un quarto delle importazioni totali. Il più percettibile per i russi, soprattutto nel periodo invernale, è stata la scomparsa dai banchi dei negozi dei mandarini e degli ortaggi freschi.
Siria già da tempo ha dichiarato il suo intento di avviare le forniture in Russia, ma finora erano state soltanto dei tentativi occasionali, trattandosi di piccole partite. Per ora il maggior ostacolo rappresenta il materiale da imballaggio scadente, la cui produzione in serie inizierà in Siria soltanto tra sei mesi.
Cosicché proprio all'inizio del prossimo inverno in Russia gli esportatori siriani forniranno settimanalmente 3-4 mila tonnellate di arance, limoni, pompelmi, pomodori e verza. S'ipotizza di portare il volume delle esportazioni a 5 mila tonnellate a settimana.
Mosca, Zoja Oskolkova
© 2016, «New Day – Italia»