Le sanzioni economiche hanno sostanzialmente bloccato l'accesso delle banche russe al mercato internazionale. Tuttavia, la situazione non è così critica come potrebbe sembrare. A distanza di tre anni, la Russia rilancia l'emissione di eurobond.
Ricordiamo che nel periodo dello scorso febbraio-marzo il governo degli Stati Uniti, e poi anche, sulla sua scia, anche la Commissione Europea, hanno raccomandato a una serie di banche di astenersi dl collocamento di eurobond russi, sottolineando che ciò rappresenterebbe una violazione delle sanzioni economiche imposte a Mosca.
In seguito, il Ministero delle Finanze della Federazione Russa ha dichiarato che l'ottenimento di prestiti esteri sarebbe auspicabile per la Russia, ma al momento la situazione non è critica per il bilancio dello Stato. Il ministro delle Finanze russo Anton Siluanov ha dichiarato che le autorità russe erano in grado di trovare fonti di finanziamento per la copertura del deficit di bilancio nel mercato finanziario nazionale.
Tuttavia, secondo il programma di raccolta fondi all'estero e in conformità con la legge sul bilancio federale per l'anno in corso, la Russia ha intenzione di vendere le proprie obbligazioni per 3 miliardi di dollari. Il collocamento è stato organizzato dalla banca d'investimenti russa Vtb Capital, divisione di Vtb Bank. In precedenza, anche il capo della Vtb Andrej Kostin ha ipotizzato il collocamento di eurobond senza l'aiuto di banche estere.
Mosca, Zoja Oskolkova
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