Rifiuti a peso d'oro. Lo scorso anno, gli abitanti del pianeta hanno buttato via, come fosse spazzatura, ben 300 tonnellate di oro: circa il 10% della produzione mondiale annua. Questo prezioso metallo, occorre ricordarlo, è contenuto in quantità minime anche nelle attrezzature elettriche ed elettroniche che, una volta esaurita la loro funzione, vengono gettate in discarica.
Secondo i dati a disposizione dell'ONU, viene riciclato soltanto un sesto della cosiddetta В «spazzatura elettronica» totale. Parliamo di 42 milioni di tonnellate all'anno. Per comprenderne l'entità, basta considerare che sono necessari più di un milione di camion per trasportare una quantità simile di materiale. E a questo costo se ne aggiunge un altro: i 52 miliardi di dollari per smaltire tutti quei rifiuti da cui si potrebbero invece estrarre materie preziose.
Lo scorso anno, le banche centrali dei diversi paesi hanno acquistato sulle varie piazze 461 tonnellate di oro e quasi un terzo del totale (150 tonnellate circa) è entrato nelle casse della Banca Centrale Russa: se solo avessero attinto alle discariche, i banchieri russi avrebbero ottenuto una quantità di oro due volte superiore a quella acquistata sui mercati mondiali.
Intanto cresce l'allarme per il costante aumento del volume dei «rifiuti elettronici». E la notizia più curiosa riguarda il «contributo» pro-capite più sostanzioso nella produzione di «spazzatura elettronica», quello dei paesi europei dove il livello di coscienza ecologica dovrebbe essere maggiore. In assoluto, i leader mondiali produttori «di spazzatura» sono gli USA e la Cina: i loro scarti costituiscono un terzo dell'ammontare totale dei rifiuti elettronici.
Mosca, Zoja Oskolkova
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